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Giovedì 30 Aprile 2009
Via Mocchetti, spuntano i primi indagati
Violazione della normativa edilizia nel cantiere di una delle due palazzine nell’occhio del ciclone
Dopo il Comune (che aveva già provveduto a fermare i lavori) anche la Procura mette il naso in via Mocchetti.
Lo fa iscrivendo sul registro degli indagati il committente, il direttore dei lavori e il titolare dell’impresa edile coinvolti nella realizzazione dell’edificio innalzato qualche metro oltre il civico 13, indirizzo dell’altro intervento, quello segnalato al presidente della Repubblica e riconducibile alla «Como investimenti srl», l’immobiliare con sede nello studio del sindaco in via Ferrari 14.
L'esposto dei vicini - L’indagine, condotta per una ipotesi di abuso edilizio dal ssotituto procuratore Simone Pizzotti, riguarda la signora Maria Antonietta Bresciani, comasca, proprietaria e committente, Aldo Alberio, anche lui comasco, indagato in quanto direttore dei lavori, e Leonardo Ferri, di Cavallasca, legale rappresentante dell’omonima impresa edile di Tavernerio.
L’indagine è la conseguenza, pressoché dovuta, di una serie di approfondimenti effettuati in seguito all’esposto di un residente di via Mocchetti. In particolare risulterebbe che la palazzina, ben visibile anche da via Oltrecolle, consti di un piano realizzato senza pemessi. Il dettaglio era stato già evidenziato anche dalla polizia locale di Como, intervenuta per un sopralluogo conseguenza di alcune segnalazioni dei vicini, che lamentavano irregolarità (per altro non ancora del tutto accertate) sia per quanto riguarda le distanze dalle loro proprietà sia per quanto attiene all’altezza dei box. L’assessore all’Edilizia privata, il leghista Maurizio Faverio, aveva cautelativamente sospeso i lavori, in attesa di chiarimenti. Sul cantiere, come del resto sull’altro progetto di via Mocchetti 13 al centro dell’esposto inoltrato alla Presidenza della Repubblica, pesano i fantasmi del preesistente. Dove oggi si vorrebbe costruire la più classica delle palazzine, c’era una casetta di due piani decisamente meno vistosa della struttura che attualmente sopravanza il piano stradale.
L’altra palazzina - Discorso analogo potrebbe spendersi anche per il progetto di via Mocchetti 13, che per il momento resta però tutto sulla carta. Dalle piantine del progetto emergono comunque diverse difformità tra quanto autorizzato dal Comune e quanto invece si promette ai potenziali acquirenti di questo stabile vista lago. Si tratterebbe di difformità (per esempio box che si trasformano improvvisamente in camere da letto) sufficienti a determinare quantomeno un analogo stop di cantiere, in attesa di approfondimenti successivi.
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