Villa del Balbianello, numero chiuso senza coda

I turisti si sono adeguati senza problemi alla decisione della dimora di Tremezzina di limitare l’accesso a 1.200 persone al giorno

Marta e Joanna, due ragazze greche in vacanza sul Lario, hanno saputo solo una volta raggiunto il cancello d’ingresso pedonale di essere tra le prime a sperimentare gli accessi contingentati a Villa del Balbianello, da 8 anni bene Fai più visitato d’Italia, che da ieri ha limitato a 1.200 gli accessi giornalieri così da arginare in maniera pratica quell’overtourism con cui una larga parte del nostro lago sta ormai facendo i conti ininterrottamente da un anno e mezzo a questa parte.

«Non lo sapevamo, ma questa decisione ci trova favorevoli, perché di sicuro ne beneficerà in termini di qualità la location, chi ci lavora e chi, come noi, la visita per la prima volta - spiegano - Abbiamo prenotato il 1° agosto i due ingressi. In fondo succede così in tante parti del mondo».

Alle 10 in punto, quando Villa del Balbianello è tornata ad accogliere - dopo la sosta settimanale del mercoledì - i visitatori, i prenotati risultavano essere già 1.000, dunque con 200 posti ancora disponibili per la giornata, i primi 20 dei quali resi disponibili attorno alle 10.30. E in base allo schema degli ingressi giornalieri predisposto con la consueta attenzione dal personale della dimora Fai lennese, il picco di ingressi al parco (200 circa) era atteso per la giornata di ieri dalle 10.30 alle 11.15.

In coda ieri, prenotazione alla mano c’erano turisti provenienti da ogni dove, dagli Stati Uniti, dal Belgio, dalla Francia nonché dalla Spagna e dal nord Europa. A proposito di nord Europa, tra le congratulazioni dei presenti anche una coppia di sposi provenienti dalla Svezia ha varcato - sempre munita di prenotazione - il cancello poco dopo le 10 per le foto sotto la Loggia Durini. Anche loro fanno parte dei 1.000 turisti che ieri hanno sperimentato in presa diretta una prima assoluta per i beni del Fondo Ambiente Italiano e per il brand lago di Como.

A tracciare un primo bilancio di questa giornata a suo modo storica ci ha pensato a metà pomeriggio, Giuliano Francesco Galli, area manager Fai Lombardia Prealpina. «Il nostro è un segnale che va a rafforzare, oltre a quanto già rimarcato in questi giorni, due concetti, quello della destagionalizzazione e quello della delocalizzazione - le sue parole - Di fronte a questo tutto esaurito, è chiaro che vale davvero la pena valutare anche periodi dell’anno per visitare il nostro lago. L’autunno, meteo permettendo, è uno dei momenti migliori nell’arco dei dodici mesi per venire sul Lario. L’altro concetto è quello della delocalizzazione e cioè della possibilità di sfruttare tutti gli spazi a disposizione di Villa del Balbianello, incluso il percorso nel bosco».

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