Monza - Fine settimana a ruote coperte di grande spettacolo, tra polveroni di sabbia e fumate bianche in staccata. Ma anche la solita piacevole familiarità di un ambiente che mette a disposizione paddock e piloti per fotografie e carrellata di autografi.
MASERATI: FA TUTTO CAPELLI
La novità Trofeo Maserati affianca Capelli e Rota in prima fila, con Necchi e Piancastelli alle loro spalle in gara 1. A Piancastelli è fatale un azzardo sul cordolo dell'Ascari, che lo manda nell'erba. Rota non tiene il passo e Capelli dopo sei giri viaggia già a quattro secondi e mezzo da chi lo segue. La bagarre è tutto nelle posizioni retrostanti, con Villa che manda in testacoda la propria gara e quella di Ardagna mentre si giocavano la quinta posizione. Lo stesso Villa anima gli ultimi chilometri cercando di tenersi alle spalle Petrini e Maggi, nonostante un avantreno più che incerottato e scambi di sportellate senza complimento alcuno. Alla bandiera, Capelli arriva in solitario. Sul podio anche Rota e Zumerle, quindi Petrini e Maggi. Per Necchi, terzo posto sfumato a pochi metri da un traguardo che non riuscirà a vedere. <La prima variante era un po' sporca, gara davvero molto divertente. Ho gestito la macchina, andava bene>, spiega il vip guest di giornata al termine della prova che inaugura il campionato. <Per me, meglio di così non poteva andare>.
Nel secondo round, ancora Ivan Capelli a partire in testa al gruppo nel giro lanciato. Accanto a lui Sundberg, quindi Rota, Villa, Moncada e Necchi. Prima staccata con gli pneumatici che fanno fumare l'asfalto, ma poi Capelli si dimostra subito di un'altra categoria. Fuori classifica e fuori portata, ma sino a un certo punto. Perché Rota lima il secondo e mezzo di distacco del primo giro. E alla quinta tornata si mette sulla tolda di comando. Distanziati di almeno un secondo tra loro, i “terrestri” del gruppo si limitano a osservare dalla distanza le scaramucce per la leadership. Finché Capelli arriva a ruote bloccate all'imbocco della Parabolica e mette fuori causa Rota, spedendolo dritto nella sabbia. Manovra che gli è a sua volta fatale e che spiana la strada a Villa e Sundberg. Fino al quindicesimo giro proprio in quest'ordine, poi a parti rovesciate dopo il sorpasso in Ascari. Tutto finito? Neanche per idea, visto che tra sorpassi e controsorpassi ai arriva affiancati agli ultimi metri, con Sundberg che difende coi denti il primato.
FORMULA 2: PALMER C'E'
In Formula 2, dominio di Jolyon Palmer in gara 1. Già poleman, taglia il traguardo tallonato da Stoneman e Vasiliauskas, rispettivamente ottavo e quarto in griglia. Nicola Di Marco, quinto in qualifica, finisce out prima della bandiera a scacchi. Gara 2 parte ancora con Palmer davanti a tutti, con Sergei Afanasiev, Will Bratt e Philipp Eng a completare le prime due file. È subito una corrida con impatto in partenza, decolli e fuoripista nei primi due giri. Poi le distanze si allungano e l'unico che riesce a rimanere in corsa coni primi due è Afanasiev. Lo precede Bratt comunque staccato da Palmer. Solo negli ultimi chilometri Afanasiev riesce ad affiancare e superare l'inglese della Michelangelo Search e a precederlo sul podio. Medaglia di legno per Dean Stoneman.
RUGGITI DI LEON
È invece Gabor Weber a mettere tutti in fila in gara 1 della Seat Leon Eurocup. Forte del primo tempo in qualifica, tiene a distanza Alexey Dudukalo, che gli partiva accanto. Andrea Larini parte settimo ma risale sino al quarto posto, alle spalle del transalpino Michael Rossi. La gara domenicale lancia Oleg Petrikov del Team Russia, accanto al lusitano Lourenco Veiga dell'Oasis Motorsport. Quarto Larini, ventesimo l'altro italiano Aldo Ponti. Alla partenza rischio strike in fondo al rettilineo, ma qualche dritto allunga il gruppo. È però Rossi a menare le danze dopo una partenza a fionda, senza curarsi dell'accesa bagarre che interessa le altre posizioni da podio. Più dietro lo spettacolo è addirittura maggiore, con Costa che esce alla seconda di Lesmo all'uscita del curvone percorso a sandwich. Tra un sobbalzo e l'altro sui cordoli, Larini è costretto a viaggiare con lo spoiler pericolosamente danneggiato. E quando lo sciame di Seat si imbuca alla Prima variante, Larini è francobollato a Veiga, ma prima del termine non riuscirà a completare la manovra di sorpasso. Diego e Caillet ruggiscono le loro Leon, con quest'ultimo appoggiato fuori dallo spagnolo della Pcr Sport. Per Rossi, fari accesi e festa grande sul rettifilo d'arrivo.
WTCC: DISASTRO TARQUINI
Nel piatto forte Wtcc, Gabriele Tarquini è già il più veloce nelle libere del sabato mattina. Il leader del Mondiale, designato protagonista della tappa monzese, tiene con la sua Leon Tdi a oltre mezzo secondo Yvan Muller, che però accorcia in qualifica terminando a 144 millesimi con una buona terza piazza. Tra i due, l'altra Chevrolet Cruze di Robert Huff. Così, dopo la parentesi 2009, la Wtcc si ripresenta a Monza forte di tre campioni del mondo: proprio Tarquini e Muller, oltre che Andy Priaulx. Tarquini resta in scia ad Huff solo il primo giro, con Priaulx e Gené in coda. Muller impiega metà gara a disfarsi di Michelisz, ma è all'ultimo giro che succede l'incredibile: Huff passa Tarquini in Ascari, poi perde parte della carena e contribuisce alll'esplosione di una gomma della Leon: il caos che ne segue avvantaggia Priaulx e Farfus, relegando Huff in terza piazza davanti a Muller e spedendo Tarquini addirittura settimo.In gara 2, rimontato dal terzo al primo, Tarquini è spedito lungo da Nykjaer, poi rimedia un drive trought e si ritira. Muller è secondo, Coronel terzo davanti a Huff. All'ultimo giro Nykjaer rompe, ne approfitta chi gli sta dietro. Rivoluzionando, di fatto, anche la classifica del Mondiale.
st.ar.
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