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Sabato 26 Febbraio 2011
Yara: finisce la speranza
Il giallo della morte
Il cadavere della giovane, scomparsa da tre mesi, è stato rivenuto in aperta campagna nei pressi del fiume Brembo. Identificata grazie ai vestiti. L'avanzato stato di decomposizione non consente d'individuare subito cause e i tempi della morte. Un residente: non poteva essere lì da tre mesi
A scoprire per caso il corpo della tredicenne, nascosto tra la vegetazione del campo incolto, sarebbero stati verso le 15,30 alcuni ragazzini, lì per provare aerei radiocomandati, che hanno subito avvertito le forze dell'ordine. Secondo le prime informazioni, l'avanzato stato di decomposizione non consente d'individuare subito cause e i tempi della morte.
Il corpo non poteva essere lì da tre mesi: lo ha raccontato all'agenzia Ansa un residente della zona. Si chiama Lorenzo e fino a un mese fa abitava proprio vicino al luogo del ritrovamento del cadavere di Yara Gabirasio, a Madone, paese che confina proprio con l'area di Chignolo d'Isola, dove è stato fatto il ritrovamento.
«Io fino a un mese fa abitavo qui, e passavo tutti i giorni in quell'area, peraltro frequentata da decine di persone ogni giorno - racconta Lorenzo all'Ansa -: ci sono persone che fanno jogging, cacciatori, pescatori, gente che porta a spasso il cane».
E aggiunge: «Mi sembra inverosimile che un cadavere possa essere stato abbandonato lì e non trovato per tre mesi, anche perché a quanto ne sappiamo noi in paese, questa zona è stata più volte battuta dai soccorritori e volontari della protezione civile».
Una testimonianza che confermerebbe le prime ipotesi fatte dagli investigatori subito dopo il ritrovamento: il corpo di Yara infatti, anche se in avanzato stato di decomposizione, appariva ad un primo esame parzialmente mummificato. Come se fosse stato conservato in un sacco e poi trasportato sul luogo del ritrovamento.
Il nodo centrale da sciogliere e che può indirizzare le indagini è: da quanto tempo il corpo di Yara era lì? Il corpo, quasi ridotto a uno scheletro ma intatto, era supino nella terra e nell'erba. Se il corpo, estremamente fragile, fosse stato trasportato negli ultimi giorni, in un qualsiasi contenitore, non avrebbe potuto essere integro in considerazione dello suo elevato stato di decomposizione. C'è peraltro da dire che l'area era già stata battuta diverse volte durante le ricerche e appare dunque strano che nessuno si sia accorto del cadavere in tre mesi. Lunedì l'autopsia.
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