Musica
Lunedì 06 Dicembre 2010
Box: da Springsteen a Garbo
sotto l'albero trionfa l'«oggetto»
Per Natale, a voler azzeccare un regalo per gli appassionati, è meglio puntare sulla sicurezza degli oggetti, i "box" propriamente detti, quelli che fanno emettere gridolini di piacere ai collezionisti non solo per il contenuto ma per tutto quello che lo scaricamento dalla rete non permette più
COMO È un dato di fatto: ormai non c'è disco che non esca anche in una “limited”, “deluxe”, “super deluxe”, “ammazza cheluxe” edition sostanzialmente per vendere lo stesso prodotto più (e più) volte. Ma per Natale, a voler azzeccare un regalo per gli appassionati, è meglio puntare sulla sicurezza degli oggetti, i box propriamente detti, quelli che fanno emettere gridolini di piacere ai collezionisti non solo per il contenuto (anzi, quello talvolta è secondario) ma per quel mix di confezione, forma, peso, tutto quello che lo scaricamento dalla rete non permette più. Così “West Coast Seattle boy”, ennesima “Jimi Hendrix anthology” non è particolarmente apprezzabile solo per i brani, spesso inediti o rari, bensì per il packaging a libro che rivela, tra le sue pagine, anche un dvd oltre ai quattro cd musicali. Per non parlare di “The promise: the ‘Darkness on the edge of town' story” ovvero l'oggetto del desiderio di milioni di fan terminali di Bruce Springsteen nel mondo. Certo, c'è lo storico disco del 1978 rimasterizzato, un doppio album di inediti dell'epoca (in realtà ampiamente rimaneggiati l'altro ieri ma non stiamo a spaccare il capello), ben tre dvd con filmati d'epoca, documentario, concerto inedito di allora, concerto inedito dell'estate scorsa con la E-Street Band che si risuona tutto il disco di fila. Bellissimo? Sì, ma il valore aggiunto è la replica quasi anastatica del mitico quadernone ad anelli dove Springsteen annotava testi, note, varianti e amenità varie: come rubato a casa sua. E quando poi si aggiunge anche il vinile... È il caso dell'ennesima riproposta di “The Who live at Leeds”, ovvero uno degli album dal vivo più osannati della storia del rock: la nuova veste prevede la ristampa rimasterizzata su due dischetti, per la prima volta un altro doppio con la registrazione del concerto immediatamente successivo a Hull, poster, carte, paccottiglia e il padellone originale e, non plus ultra, il 45 giri con “Summertime Blues” sul lato A e “Heaven & hell” sul lato B. Spostandoci in zona jazz, ma con il Miles Davis del 1970 si resta comunque in area rock, un discorso analogo si può fare per il mitico “Bitches brew”: non lo vuoi per la busta con le foto pubblicitarie, né per la rimasterizzazione, forse per i due concerti inediti (uno solo audio, l'altro solo video, mah), neppure per il libro bensì per il doppio vinile che permette di ammirare in tutto il suo splendore la meravigliosa copertina di Mati Klarwein. In Italia, purtroppo, certe cose ce le sogniamo e dobbiamo rallegrarci se la Universal ha realizzato i suoi cofanettini dedicati al rock progressivo, ai cantautori sconosciuti, all'etnofolk. La Warner e la Sony seguono a ruota realizzando cofanetti economici con sprazzi di discografie di artisti in catalogo, veste grafica poverissima anche perché il prezzo è assai contenuto (in genere sotto i 30 euro per cinque o sei dischi).
Affidiamoci agli indipendenti, allora, come Garbo che con “L'altra zona” festeggia trent'anni di carriera con un'edizione limitata lussuosissima che comprende ben sei sue opere (“Macchine nei fiori”, “Fuori per sempre” e “Up the line” in ristampa, “Blu”, “Gialloelettrico” e “Come il vetro” in mp3 ad alta qualità con inediti) e un dvd di filmati inediti. Per feticisti, ma si sentono oggettivamente meglio del contraltare stereofonico, “The original mono albums” di Bob Dylan, con i suoi primi lavori in versione originale, come accadde per i Beatles l'anno scorso. A proposito: quest'anno tocca a Lennon con il “Signature box”, discografia completa in un cubo bianco e cielo, è pronto anche McCartney con il mitico “Band on the run”, quattro dischetti e vinile ma se volete veramente stupire, anzi, ipnotizzare, “Collaborations” riunisce titoli di Ravi Shankar prodotti da George Harrison, anche qui con film annesso, veste lussuosissima per un Natale a base di sitar.
Alessio Brunialti
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