francamente non vedevo l'ora di girare la boa di codesta festività (che nessuno, nella recente manovra, ha pensato di toccare), una di quelle che paralizzano tutto per giorni, anzi settimane al suon del classico "dopo Ferragosto". Da qui in poi, invece, la tiritera sarà "cosa vuoi, c'è stato Ferragosto di mezzo". A proposito di manovra, non so voi, ma io ho il terrore di svegliarmi una mattina per scoprire che sono stato abolito o, peggio, accorpato a qualchedun altro o anche ridotto del 38%. Meglio non pensarci, anche perché la tassa sui pensieri salirà del 3,8% pro capite entro la fine del 2012 per raggiungere la totale assenza di pensieri per l'anno successivo, soprattutto quelli di evasione.
Mi rendo conto orora con oròre che, in fondo, tra i brani acconci di codesto periodo estivo non ne ho mai messo uno realmente estivo. Riparorora: http://www.youtube.com/watch%3Fv%3DA0lD1d0r_H8
- RIFLESSI D'ARTE - Grand Hotel, Cadenabbia, ore 21, ingresso libero
Fantasie evocative di immagini e luoghi. Pianoforte a quattro mani: Ilaria Davite e Ivana Zincone, musiche di Rossini, Strauss, Caikovskij, Bahms e Liszt.
http://www.cameristica.it/
- TRA LA LUNA E LE STELLE - Parco Teresio Olivelli, Tremezzo, ore 21.30, gratuito (in caso di pioggia al Cinema Teatro di Tremezzo)
Il gioiellino (Italia, 2011, 110 minuti) di Andrea Molaioli con Toni Servillo e Remo Girone
La Leda è una grande azienda agro-alimentare ramificata nei cinque continenti, quotata in Borsa, in continua espansione verso nuovi mercati e nuovi settori: quello che si dice un gioiellino. Il suo fondatore, Amanzio Rastelli, padre padrone dell'azienda, ha messo ai posti di comando i suoi parenti più stretti: il figlio, la nipote, più alcuni manager di provata fiducia - malgrado i loro studi si fermino al diploma in ragioneria. Un management inadeguato ad affrontare le sfide che pone il mercato. E infatti il gruppo s'indebita. Sempre di più. Non basta falsificare i bilanci, gonfiare le vendite, chiedere appoggio ai politici, accollare il rischio sui risparmiatori attraverso operazioni di finanza creativa sempre più ardite. La voragine è diventata troppo grande e si prepara a inghiottire tutto.
NdA: sì, però fare una semi-fiction sulla Parmalat senza definirla tale, ricalcando i personaggi ma cambiando i nomi non è una mossa che mi convinca molto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA