innanzitutto so di ripetermi, ma voglio rivolgere un nuovo saluto a te, ggiuovane, indigeno foruncoloso che ieri, circa alle 10.14, sul bus numero 1 sedendoti scomposto hai snudato solo per la gioia dei miei occhi l'orrenda visione del tuo deretano scoperto causa maglia troppo corta e pantaloni (abnormi) troppo bassi facendomi riflettere, ancora una volta, sull'utilità dei ggiuovani i quali, oròggi, passano il tempo giuocando alle carte seduti per terra in strada, sbevazzando e fumando e degnando appena di uno sguardo le scosciatissime compagne poco più in là (che sono, invece, mirabilissime dai passanti indiñati, soprattutto maschi, soprattutto di una certa età: ne ho visto uno che è passato guardando almeno cinque volte per indiñarsi meglio. Come lo so? Dovevo indignarmi dell'indignato, no?).
In pratica i ggiuoivani ribelli, con carte, bianchino e sigaretta fissa, si comportano come i pensionati della dopolavoro ferroviario e tutto questo vorrà dire qualcosa... O tempora o mores (o temporeggi o muori).
Un brano acconcio alla giovinezza tanto bella che si fugge per la via:
http://www.youtube.com/watch%3Fv%3DMPxfWOqiCKs
- PROLOGO DEL CINEFORUM - Astra, viale Giulio Cesare 3, ore 15.30, biglietti a 5 sacchi
The conspirator (USA, 2010, 123 minuti) di Robert Redford con Robin Wright, James McAvoy, Kevin Kline e Evan Rachel Wood.
Il film racconta la storia di Mary Surratt, l'unica donna ad essere accusata di cospirazione nell'assassinio di Abramo Lincoln e per questo divenuta la prima donna ad essere condannata all'impiccagione dal Governo federale degli Stati Uniti d'America. Dopo l'assassinio di Abramo Lincoln, un gruppo di sette uomini e una donna viene arrestato con l'accusa di aver cospirato per uccidere il Presidente, il Vice presidente e Segretario di Stato. L'unica donna accusata è la quarantaduenne Mary Surratt, proprietaria di una casa dove John Wilkes Booth e gli altri pianificarono l'assassinio. Il ventottenne Fredrick Aiken, valoroso soldato nella Guerra Civile diventato avvocato, viene incaricato controvoglia di difendere Mary di fronte a un tribunale militare. Durante il processo Aiken si convince sempre più dell'innocenza della sua cliente, usata come capro espiatorio al fine di catturare l'unico cospiratore scampato all'arresto, suo figlio John. Nonostante l'impegno dell'avvocato, la donna viene comunque giustiziata per spinta del neo presidente eletto, e senza essere giudicata regolarmente da un tribunale composto anche da persone del popolo (un anno dopo passò la legge secondo la quale, anche in periodo bellico, per essere giudicati in casi gravi era d'obbligo la formazione di un organo giudicante composto anche da giuria popolare). Deluso e frustrato, Aiken si da all'editoria, diventando capo editore del neo-nato Washington Post. Il figlio della donna, John (nel frattempo catturato), viene invece assolto per mancanza di prove, anche se su di lui peserà sempre l'aver "causato" indirettamente la morte della madre (che poteva probabilmente evitare consegnandosi e testimoniando in suo favore).
NdA: l'ho visto: tipico bel drammone giudiziarione con tutto il peso della STORIA. Meglio non documentarsi prima sulla Surrat che sennò vi rovinate il film... Comunque, confermo, bellissima la parte finale in cui, sentendosi un fallito, esso si dà logicamente al giornalismo...
http://www.cinecircolo.it/
- Allo Spazio Gloria, via Varesina 72, ore 21, ingresso a 6 sacchi, riservato ai soci Arci
Terraferma (Italia / Francia, 2011, 88 minuti) di Emanuele Crialese con Donatella Finocchiaro, Beppe Fiorello, Mimmo Cuticchio e Claudio Santamaria
Su una piccola isola della Sicilia si intrecciano i destini dei suoi abitanti, toccati dagli arrivi dei clandestini, provenienti dal Nord Africa, e in particolare quelli di due donne, un'isolana e un'immigrata.
NdA: vi ricordo che è sempre valida l'offerta generosa per la campagna di raccolta fondi "Acquisto un biglietto e apro il Gloria nel 2012: condividi la scommessa di salvare il Gloria e aiuta la raccolta dei fondi necessari ad adeguare la struttura. Acquista ora almeno un biglietto di ingresso al cinema per il 2012. I tuoi 6 euro (ma se vuoi anche di più) uniti a quelli degli altri 2.000 soci di questa associazione e delle tante persone che apprezzano l¹esistenza di questo spazio,contribuiranno a creare un fondo che permetterà di realizzare un primo lotto di interventi". Insomma: date! Date! Date!
http://www.unaruota.it/xanadu/
- CINEMA DI QUALITÀ - Lux, via Manzoni 8, Cantù, ore 21.15, biglietti a 5 sacchi
The tree of life (USA, 2011, 139 minuti) di Terrence Malick con Brad Pitt, Sean Penn, Jessica Chastain e Hunter McCracken.
Il film parla dell'evoluzione di Jack O'Brien, un ragazzo del Midwest, e dei suoi fratelli. Il padre dà ai figli un'educazione severa per insegnar loro ad avere successo nella vita. La madre, invece, fa conoscere loro il valore dell'amore e dei sentimenti. Nella mente di Jack i due genitori simboleggiano la Natura (la forza talvolta brutale del padre) e la Grazia (la purezza dell'amore della madre). Gli O'Brien sono una famiglia texana di ceto medio e rigorosamente cattolica degli anni Cinquanta. Il padre di Jack pretende da lui cose che solo gli adulti dovrebbero fare. Egli litiga spesso con il figlio e con la moglie, accusandola di essere una madre poco severa. Jack dopo un po' di tempo rinnega l'esistenza di Dio, desidera la morte del padre e inizia un percorso interiore confuso. La morte del fratello alla prematura età di diciannove anni non fa altro che aumentare il suo stato di angoscia e incertezza. Da adulto Jack è un'anima persa nel mondo moderno. Egli è spinto a capire il senso della vita e così vaga per il mondo in cerca di risposte.
NdA: ...salutatemi sempre tanto caramente l'amico brontosauro...
http://www.cinelandia.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA