Buongiorno,
non è mai un buongiorno quando un amico se ne va e, anche se non lo sapete, Sergio Bonelli era amico di tutti, pure vostro, perché se amate sognare, immaginare, fantasticare, in qualche momento della vostra vita avrete sicuramente letto un episodio di Tex, di Zagor, di Mister No, di uno dei tantissimi fumetti che quest'uomo buono, discreto e simpatico ha scritto e / o editato negli ultimi cinquant'anni.
Alcuni continuano a considerare i fumetti letteratura di serie C (la serie B è quella di Salgari, di Fleming - quello di James Bond, non quello della pennicillina - di Leblanc), soprattutto quelli seriali, "da edicola", realizzati da artigiani che non posseggono il fascino di Pratt, di Crepax o di quelli che ci si affretta a definire poeti dell'immagine per sconfiggere l'imbarazzo di stare leggendo storie con i disegnini. Ebbene, invece di sostenere che il fumetto può essere Arte con la A majuscola, dirò anch'io che è serie C, anzi D, E, Z: CHISSENEFREGA! Perché dobbiamo sempre catalogare?
La prima volta che ho incontrato Bonelli è stato nel suo studio in via Buonarroti quando andammo a chiedere di portare a Como la mostra itinerante La ballata di Tex per i 40 anni del personaggio creato da suo padre Gian Luigi e da Galep (il 30 settembre ne compirà, ora, 63): era il 1988 ed eravamo quasi tutti imberbi studenti di liceo, ma Bonelli ci accolse con la dignità di una delegazione diplomatica, fu gentilissimo e ci riempì di omaggi venendo poi a visitare la mostra che venne allestita a San Francesco (qualcuno se la ricorderà) assieme all'editrice brasiliana dei suoi fumetti. L'ultima volta che l'ho visto, invece, è stato al matrimonio di Marilena e Andrea: provato nel fisico, ma non nello spirito (con la scure) se l'era fatta in taxi da Milano per non mancare alla promessa fatta a un amico, come avrebbe fatto uno dei suoi personaggi.
Mr. No amava particolarmente questa canzone e, quindi, credo di non sbagliare pensando che possa essere il brano più acconcio per salutare Sergio: http://www.youtube.com/watch%3Fv%3D44UqDZ4UN88
- IL CRUDO È SERVITO - Confcooperative, via Anzi 8, ore 19.30, ingresso libero (ma per esigenze organizzative si consiglia di prenotare la propria presenza anche con un sms al numero 348/476.58.54 di Stringhe colorate)
Presentazione del libro Il crudo è servito. Le ricette crudiste per vivere più sani senza rinunciare al piacere del cibo di Lucia Giovannini e Giuseppe Cocca. Se pensi che il crudismo sia mangiare una foglia di lattuga e una carota, stando seduti nella posizione del loto, ti sbagli. Non è niente di tutto ciò. I piatti sono davvero deliziosi e saporiti e si possono integrare facilmente nella propria alimentazione. Il movimento del crudismo, conosciuto come Raw Food o Living Food è attivo da molti anni, soprattutto in America dove è seguito da parecchie star come Demi Moore, Cher, Uma Thurman, Mel Gibson, Robin Williams, Pierce
Brosnan, Barbara Streisand, Sting, Beyonce, David Bowie, Steve Jobs, Anthony Robbins. È un tipo di alimentazione composto da frutta, verdura, noci, semi, germogli coltivati in maniera biologica o eco - sostenibile. Nessun alimento viene cotto, almeno non nel senso tradizionale, non oltre i 40° C, temperatura che permette di non disperdere gli enzimi, le vitamine, l'ossigeno, i minerali e le sostanze nutritive naturalmente contenuti nei cibi crudi. Al posto della cottura gli alimenti si possono tagliare, frullare, centrifugare, marinare, disidratare, mescolare con diversi tipi di olio, erbe e spezie per ottenere pasti sani, bilanciati buoni sia per il corpo che per lo spirito. Lucia Giovannini, pratica il crudismo integrandolo alla sua normale alimentazione vegetariana. Nel suo lavoro si innesca una particolare sinergia tra tecniche di psicologia tradizionale, pratiche motivazionali e antichi rituali, che rende unici ed originali suoi i seminari. Fin da piccola la Giovannini è stata attratta dalle potenzialità inesplorate e dalle capacità insite in ogni essere umano e ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca in questo campo. Ciò fa sì che Lucia porti nel suo lavoro conoscenze ed esperienze uniche, ma sono il suo amore, la sua compassione e la sua onestà a colpire le persone così profondamente. Oltre ai corsi, ha divulgato le sue esperienze pubblicando saggi ed articoli riguardanti lo sviluppo della consapevolezza personale e sociale e su tali argomenti ha effettuato diversi interventi televisivi. Alla fine si potranno assaggiare delle ricette di crudo veramente speciali.
NdA: ..tutto molto bello, tutto molto sano: confesso, però, che leggendo il titolo mi aspettavo qualcosa di assolutamente legato al porco che, come è noto, io venero...
- PROLOGO DEL CINEFORUM - Astra, viale Giulio Cesare 3, ore 15.30 e ore 21 (anche domani, solo alle 15.30), biglietti a 5 sacchi
The tree of life (USA, 2011, 139 minuti) di Terrence Malick con Brad Pitt, Sean Penn, Jessica Chastain e Hunter McCracken.
Il film parla dell'evoluzione di Jack O'Brien, un ragazzo del Midwest, e dei suoi fratelli. Il padre dà ai figli un'educazione severa per insegnar loro ad avere successo nella vita. La madre, invece, fa conoscere loro il valore dell'amore e dei sentimenti. Nella mente di Jack i due genitori simboleggiano la Natura (la forza talvolta brutale del padre) e la Grazia (la purezza dell'amore della madre). Gli O'Brien sono una famiglia texana di ceto medio e rigorosamente cattolica degli anni Cinquanta. Il padre di Jack pretende da lui cose che solo gli adulti dovrebbero fare. Egli litiga spesso con il figlio e con la moglie, accusandola di essere una madre poco severa. Jack dopo un po' di tempo rinnega l'esistenza di Dio, desidera la morte del padre e inizia un percorso interiore confuso. La morte del fratello alla prematura età di diciannove anni non fa altro che aumentare il suo stato di angoscia e incertezza. Da adulto Jack è un'anima persa nel mondo moderno. Egli è spinto a capire il senso della vita e così vaga per il mondo in cerca di risposte.
NdA: ...mi è stato fatto notare che non c'è nessun brontosauro, bensì trattasi di un elasmosauro, tutt'un'altra cosa... Beh, salutatemi tanto caramente l'elasmosauro...
http://www.cinecircolo.it
- CINEMA DI QUALITÀ - Lux, via Manzoni 8, Cantù, ore 21.15 (anche domani, stessa ora), biglietti a 5 sacchi
Le donne del 6° piano (Francia, 2011, 106 minuti) di Philippe Le Guay con Fabrice Luchini, Sandrine Kiberlain, Natalia Verbeke, Carmen Maura e Lola Dueñas.
Parigi, 1960: Jean-Louis Jobert conduce la sua piatta vita di esperto finanziario vivendo con la moglie Suzanne e ricevendo ogni tanto la visita dei due figli mandati a studiare in collegio. Nella soffitta vive un gruppo di donne spagnole spesso maltrattate dalla portinaia. Jean-Louis non si cura di loro fino a quando la vecchia governante non si licenzia per divergenze con Suzanne. Viene assunta la nipote di una delle iberiche, Maria, appena arrivata da Burgos. Jean-Louis comincia a interessarsi a lei e, per traslato, alla vita delle sue compatriote che decide di aiutare nelle loro difficoltà quotidiane.
http://www.cinelandia.it
- SULUTUMANa - Aguaplano di via Papa Giovanni XXIII, Cantù, ore 22, ingresso 8 sacchi
NdA: Sulutumana, come sempre basta la parola.
http://www.aguaplano.net
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