Buongiorno,
in controtendenza con una società - o meglio, con una parte di società - che rifiuta ostinatamente di venire a patti con l'età che avanza, ho deciso di autoproclamarmi vecchio. So che ciò potrà fare di molto sorridere alcuni (soprattutto chi è molto, sottolineo molto, ribadisco moolto più vecchio di me e ve n'è assai), ma che ci volete fare? È una forma di sopravvivenza, di autoconservazione oserei dire. Perché se fossi giuovane mi toccherebbe sentirmi parte di tutte quelle statistiche che dicono che non ho futuro, che nessuno ga fatto ñiente per me, che mentre tutti andiamo verso il baràtro io, in quanto giuovane, sarei tra i primi a cadervi precipitevolissimevolmente. Invece, da vecchio, ho almeno l'ineluttabile diritto di lamentarmi, mugugnare, odiare tutto e tutti, rimpiangere quei bei tempi andati che se faccio mente locale non erano affatto belli, ma ero più giuovane (quando ai giuovani veniva raccontato che avevano delle prospettive) e tutti i ricordi sono avvolti in un'ovattata nuvoletta rosa tutta bella e morbida. Sissì, ho deciso e ve lo consiglio. Unico cruccio, non ho diritto ancora alla pensione, ma visto che qualcosa mi dice, anzi, considerato che tutto mi fa presupporre che quell'istituto verrà cancellata con un semplice tratto di penna al massimo tra sei o sette anni, non cambia nulla. Ah, che sollievo: soprattutto non faccio statistica in quelle trasmissioni che ci mostrano un Paese rigoglioso di giuovani che soffrono e s'offrono per qualsiasi cosa nella disperata ricerca di una soluzione.
Un brano acconcio per tutti gli altri: http://www.youtube.com/watch%3Fv%3D9sldgunY3Fw
- ERBA RACCONTA L'UNITÀ D'ITALIA - sala consiliare, piazza Prepositurale 1, Erba, ore 20.30, ingresso libero
Presentazione delle ricerche degli alunni dell'Istituto tecnico statale Romagnosi su Gian Domenico Romagnosi e il pensiero giuridico-economico del Risorgimento: le costituzioni, il dibattito sulle diverse forme statali e sociali proposte per l'unificazione.
NdA: ...quando si dice un Paese in Erba... (ah ah ah... scusate). Tra l'altro Romagnosi batte il Regno d'Italia per 100 a 1: di esso ricorre il 250°...
http://www.comune.erba.co.it
- I LUNEDÌ DEL CINEMA - Spazio Gloria, via Varesina 72, ore 21, biglietti a 7 sacchi (soci Arci, studenti e over 65 a 6 sacchi)
Poetry (Corea del Sud, 2010, 139 minuti) di Lee Chang-dong, con Jeong-hie Yun, Da-wit Lee e Hira Kim.
Mija è una anziana signora di Incheon che lavora come badante e che vive con il nipote affidatole dalla figlia trasferitasi per motivi di lavoro. Un giorno Mija viene contattata dal padre di un amico del nipote che le rivela che il figlio e i suoi cinque amici hanno violentato per mesi una compagna di scuola portandola al suicidio. Il padre dell'amico le riferisce anche che gli altri cinque genitori hanno intenzione di corrompere la madre della ragazza affinché non faccia parola con la polizia delle violenze subite dalla figlia e chiedono che anche Mija versi la sua parte, che però l'anziana badante non possiede. Contemporaneamente Mija ha delle amnesie periodiche che si rivelano essere un principio di alzheimer, tuttavia questo non le impedisce di seguire corsi di composizione poetica e frequentare locali di lettura di poesie, nel vano tentativo di comporre un'opera propria combattendo la mancanza di ispirazione. Durante queste letture conosce un poliziotto, apparentemente molto volgare e superficiale, ma in realtà con un profondo senso del dovere, a cui confessa il reato del nipote che pertanto viene arrestato con i suoi cinque amici. Proprio pensando alla ragazza che si è suicidata per colpa del nipote Mija riesce finalmente a comporre la sua tanto agognata poesia.
NdA: ..e chissà quant'allegrezza in codesta poesia...
http://www.lunedicinema.com/scheda.asp?id=416
- CINEFORUM - Astra, viale Giulio Cesare 3, ore 21, ingresso con tessera
(anche domani e dopodomani, ore 15.30 e 21)
Un gelido inverno (Usa, 2010, 100 minuti) di Debra Granik con Jennifer Lawrence e John Hawkes.
In una sperduta zona montuosa del Missouri, la diciassettenne Ree Dolly vive in condizioni disagiate gestendo la fattoria di famiglia e prendendosi cura dei fratelli minori, a causa della depressione che ha colpito la madre e che la porta a vivere in una sorta di indifferente assenza. Il padre della ragazza, coinvolto nello spaccio e nella produzione di metanfetamine, impegna la fattoria, per pagarsi la cauzione e uscire di prigione sparendo poi nel nulla. Un giorno lo sceriffo del luogo avverte la giovane Ree che se il padre non si presenterà al più presto in tribunale, la casa verrà confiscata. Ree, spinta dalla disperazione di non poter più accudire la famiglia e con forza di volontà, si muove da sola tra indifferenza e ostilità sull'altopiano d'Ozark, bussando di porta in porta alla ricerca dell'uomo. La ragazza dovrà affrontare la diffidenza e la violenza dell'intera comunità per tenere unito quello che resta della sua famiglia. Fino a una drammatica - ma solo parzialmente rivelata - verità.
NdA: la tessera costa 90 sacchi ed è valida per tutti i film, fruibili indifferentemente nelle tre giornate in tutti gli orari e può anche essere utilizzata da altri...
- ANGOLO DELL'AVVENTURA - Auditorium Don Guanella, via Grossi 18, ore 21.15, ingresso libero
Tribù dell'Omo River, una proiezione di Lorenzo Magenta. Omo River, Etiopia: suggestioni di tribù ancora (quasi) incontaminate tra pitture corporee, scarnificazioni, piattelli labiali, veri guerrieri armati di kalashnikov e bellissime donne con fantasiose acconciature. Imperdibili i variopinti mercati e le cruente cerimonie con relative danze sfrenate. Un mondo purtroppo destinato a scomparire nel giro di pochi anni tra autostrade e pulman di nipponici, ma che per ora (r)esiste ancora. Da Addis Abeba attraverso i magnifici laghi della Rift Valley fino alle terre dei Borana e al suggestivo cratere di El Sod, poi sempre più a sud attraverso le terre degli Hamer, dei Banna, dei Mursi , dei Karo e dei Dassanech fino al mitico lago Turkana, e infine il triste ritorno alla civiltà...
NdDR: Ah! Potessimo anche noi dopo aver risalito il fiume Congo della nostra esperienza, raggiungere il lago Vittorio della nostra della nostra anima e lì, dopo avere finalmente incontrato l'anima gemella, andarle incontro lietissimi, abbracciarla e dire "Buona sera, come va, dottor Livingstone, I suppose"...
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