Buongiorno,
un tempo si sarebbe aspettata l'Epifania, ma oggi che tutto va più veloce, le feste sono già state archiviate, si attendono i saldi con trepidazione e qualcuno inizia già a esporre mascherine di Carnevale, evento che permetterà di riciclare le ambitissime orecchie da coniglio pelose & illuminate acquistate a Capodanno. Altrimenti finiranno in un cestino, là dove è andata la maggior parte degli strumenti e dei costumi da pecoraro degli zampognary, tornati in letargo fino al prossimo dicembre (ma se la profezia dell'ape Maya ha ragione, non ci sarà un prossimo dicembre, non fino in fondo, almeno...).
La notizia più disturbante, anche rispetto a quella degli stipendi dei parlamentari (meno di 200mila all'anno? E per questo salario da pezzenti fanno tutto codesto starnazzare?), è quella della nuova edizione de Il nome della rosa che Umbertoèco si appresta a pubblicare per festeggiare i suoi 80 anni (avviene domani). Già tradotta anche in francese, questa versione sarà scritta in italiano, non come l'originale...
(immaginate Sgarbi sorella, una donna che usa lo stesso collirio della Carfagna, che respinge la proposta del maestro con un educato, ma risoluto "insomma, Umbé, possibile niente di nuovo? Qualcosa di fresco, di innovativo...)
Una cosa invidio a Eco così come a Daverio: la capacità (e la possibilità) di infilare la parola "Capetingi" in un discorso quotidiano, anche con la portinaia ("Sciura Maria, ha litigato ancora con la vedova del terzo piano? Ma deve finire questa faida, manco fosse la guerra dei cent'anni, quella dopo i Capetingi...")
Un brano acconcio al nome della rosa:
http://www.youtube.com/watch?v=dv958EeZXHc
ALLO SPAZIO GLORIA Via Varesina 72, ore 21, ingresso a 6 sacchi riservato ai soci Arci J. Edgar (USA, 2011, 137 minuti) di Clint Eastwood con Leonardo DiCaprio, Armie Hammer, Naomi Watts, Josh Lucas e Judi Dench. Durante la sua vita, J. Edgar Hoover è diventato l'uomo più potente di tutti gli Stati Uniti. A capo dell'Fbi per circa cinquant'anni anni fino alla data della sua morte nel 1972, non si è fermato davanti a nulla. Restando in carica durante i mandati di ben otto Presidenti e tre guerre, Hoover ha dichiarato guerra a minacce sia vere che immaginarie, spesso infrangendo le regole per proteggere i cittadini americani. I suoi metodi erano allo stesso tempo spietati ed eroici e la sua più grande ambizione era quella di essere ammirato a livello globale. Hoover è stato un uomo che dava grande valore ai segreti soprattutto a quelli degli altri e non ha mai avuto paura di usare le informazioni in suo possesso per esercitare la sua autorità sui leader più importanti della nazione. Consapevole che la conoscenza è potere e che la paura crea le opportunità, ha usato entrambe per ottenere un'influenza senza precede nti e per costruirsi una reputazione che era formidabile e intoccabile. NdA: da giovane ancora ancora (secondo la regola hollywoodiana per cui basta tagliare i capelli a un attore qualsiasi con la stessa acconciatura del personaggio storico che devono interpretare per trasformarlo completamente), ma da anziano Leo sembra Orson alla fine di Citizen Kane. Ho, naturalmente, già le mie belle perplessità sul doppiaggio con DiCaprio che ha la consueta voce italiana da bamboccetto di Francesco Pezzulli che quando invecchia la fa tutta roca perché, si sa, i diversamente giovani parlano così... http://www.unaruota.it/xanadu |
IL MERCOLEDÌ LIVE Cube Restaurant Cafè, viale Rosselli 10, ore 22 Esibizione dei Taglionetto in duo. I TaglioNetto nascono nella primavera del 2005 con l'intento di proporre al pubblico uno show fresco e divertente. L'obiettivo della band è esattamente quello di trasmettere energia e carica al pubblico cercando di creare uno spettacolo semplice e immediato, a "presa rapida". Proprio per questo la scaletta è stata concepita su una serie di medley e canzoni che intendono lasciare gli spettatori senza un attimo di tregua fino a farli sentire protagonisti della serata. Amatissimo dal pubblico è il medley anni Sessanta che offre un po' di revival in perfetto stile italiano. La band, inoltre, non può non ripercorrere i grandi successi del mitico "Blasco" o del rocker di Correggio Luciano Ligabue, passando attraverso i classici della Nannini, dei Subsonica, di Battisti, di Jovanotti, mantenendo sempre un occhio di riguardo per i nuovi artisti del panorama italiano (Negramaro inclusi). Ovviamente non mancano le "incursioni"del rock internazionale: dall'energico funky dei Red Hot Chili Peppers, al magnetico punk-rock dei Green Day, ai classici di Clash, Blur. Oltre alla grande passione per la musica, l'elemento che lega i quattro componenti della band è proprio la passione per la dimesione live. Il palco, insomma, veste i panni di un luogo ameno nel quale i musicisti si trovano pienamente a proprio agio. NdA: questa è, naturalmente, l'encomiastica autobiografia della band al completo, ma stasera sono solo in due, spero che non significhi perdere le cover dei Negramaro perché sarebbe un colpo durissimo... |
La Settimana InCom di Alessio Brunialti |
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