MARTEDÌ 31 GENNAIO (ATAHUALPA YUPANQUI DAY)
Buongiorno, in un terribile caso di realtà che supera la più marronea delle fantasie, ho appena incocciato davvero Vespa a Vespa scoprendo che, invece di festeggiare il decennale di Cogne, il neoforo è stato utilizzato come volano per l'ultimo giorno buono per pagare il canone Rai senza multe aggiuntive (ovvero oggi, per i ligi, ma fanatici del filo di lana) chiamando attorno a sé personaggi trash fra cui le statue di cera animate di Milly Carluccy e Mara Venier, la bambola gonfiata di Antonella Clerici, il pupazzo di fango di Carlo Conti, la mummia di Piero Angela e dall'antipaticissimo Andrea Vianello, l'ultimo della gens Vianella (la stessa di Edoardo e Raimondo) a spiegare non solo perché è giusto e doveroso pagare il canone, ma che bisogna essere contenti se poi la Rai, in una botta, spende 300mila sacchi per qualche minuto di Celentano (che potrebbe pure restare zitto tutto il tempo e poi mandare il video del singolo dell'album pro muovendo un suo prodotto PAGATO PER FARLO) perché "li vale tutti", "e poi ci pagherà sopra le tasse". Ah Ah ah Ah ah ah ah ah ah ah Ah ah ah No, dai... Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah Tra l'altro - tragico pensarlo - per svoltare una trasmissione bisogna chiamare o il Molleggiato, che è sulla piazza da quando la Rai aveva quattro anni, e che nel mondo reale sarebbe già andato in pensione da un pezzo anche se Monti fosse al governo da cinquant'anni, oppure Benigni, che quando faceva ridere davvero veniva censurato rudemente, adesso che grassa gli enti pubblici proponendosi come bidello della cultura dantesca per ovviare al fatto di avere buttato al vento una carriera cinematografica da Oscar® con codalavori come Pinocchio e La tigre e la neve, lo strapagano per recitare in rima.
Vabbè, brano acconcio, va, almeno finché non mi chiede 300mila sacchi per metterlo (e qui dice pure a me): http://www.youtube.com/watch?v=A9jlC4XTflo |