| STAGIONE NOTTE
Teatro Sociale, piazza Verdi 1, ore 20.30, biglietti a 20 sacchi posto unico (ovvero in palcoscenico) Arca. Il teatro "multilingue" della compagnia internazionale Jogijo (Italia Portogallo Spagna). Spettacolo in lingua italiana, portoghese, catalana, tedesca, francese e inglese di Gerard Guix con Jordi Arques, Rui Pedro Cardoso e Stefano Panzeri. Una co-produzione Teatro Sociale di Como, La Sala Planeta de Girona e Espaço das Agunchieras. Debutta stasera una singolare produzione della compagnia internazionale Jogijo (acronimo delle parole Joc Gioco- Jogo nelle tre lingue madri dei componenti). Nata dall'incontro artistico di tre attori e un drammaturgo la compagnia di nazionalità italo porto catalana mette in scena spettacoli trilingue, prodotti "a distanza" grazie alle nuove tecnologie (Skype) e ai viaggi low cost che hanno dato vita ad un originale metodo di lavoro via web combinato con brevi e intense sessioni di prove "dal vivo". Negli spettacoli di Jogijo convivono le tecniche di tre attori con formazioni molto diverse, tre lingue con la stessa radice (italiano, portoghese e catalano) il tutto tenuto insieme da un testo drammaturgico costruito ed elaborato sulle improvvisazioni e le suggestioni teatrali degli attori. La compagnia ha al suo attivo lo spettacolo U, due, três che dal suo debutto nel 2009 al Teatre Laboratori de l'Institut del Teatre de Vic (Catalunya) gira per Spagna, Italia, Portogallo e Francia. Ha vinto il premio speciale della guria alla XV Mostra de Teatre de Barcelona nel 2010 ed il prossimo giugno 2012 sarà presentato insieme alla nuova produzione presso l¹Université Stendhal di Grenoble in occasione del convegno Intercompréhension: compétences plurielles, corpus, intégration. Questa prima produzione, nata dall'idea originale e paradossale di uno spettacolo anti-tecnologico e quasi nostalgico sui giochi dei bambini, ha indagato l'uomo, le sue debolezze e le sue passioni, attraversando i sentimenti universali che emergono dai ricordi di infanzia, dalla nostalgia di casa e inaugurando un dialogo che presto abbatte la barriera linguistica (ognuno parla solo la sua lingua madre). E se in U, Due, Três si cercavano i punti di unione dei tre paesi di origine dei membri che formano la compagnia, ambientati poi in una cornice a met&agra ve; strada tra gioco e guerra, in Arca si parla dei flussi migratori da punti di vista diversi. L'Italia, il Portogallo e la Spagna sono stati paesi conquistatori, ciascuno in una sua epoca ha avuto un suo piccolo/grande momento di gloria in cui ha colonizzato e sottomesso altri paesi, altre culture. I tre paesi sono stati migranti in momenti di crisi e i loro popoli hanno intrapreso lunghi viaggi in cerca di lavoro, e nuove opportunità. Ora invece sono ricettori di immigrazione e si vedono obbligati a riformulare le proprie politiche (spesso obsolete) in materia. Questo è il punto di partenza di Arca. Tre traduttori, un italiano, un catalano e un portoghese, che lavorano presso il Consiglio Europeo di Strasburgo, mentre traducono nella propria lingua gli interventi dei rappresentanti di altri paesi, si vedono coinvolti in un conflitto di dimensioni catastrofiche che li obbligherà all'evacuazione dal pianeta. Allora, a bordo di una moder na arca, inizieranno un viaggio senza precedenti: quello narrato da Noè nel Vecchio Testamento. Negli spettacoli di Jogijo l'intercomprensione linguistica è al contempo il punto di partenza e l'obiettivo da raggiungere per i componenti/personaggi, ma anche per il pubblico in sala. Un lavoro che mostra quindi come le tecniche dell¹intercomprensione si integrino in un dispositivo scenico fondato sul pluralismo del linguaggio teatrale e sull'aspetto ludico della relazione tra attori e spettatori. NdA: sol a moi vieninmént il frà poliglòta del nom de la rosa? http://www.teatrosocialecomo.it |