SABATO 4 FEBBRAIO (GEORGE A. ROMERO DAY) Buongiorno, ma si fa presto a dire buongiorno: se decontestualizzato potrebbe sembrare che io stia augurandovi buongiorno, una buona giornata, insomma, un giorno buono, mentre se correttamente contestualizzato si capisce che sto, viceversa, augurandovi buongiorno, una buona giornata, insomma, un giorno buono. Così se io dicessi, ad esempio, che noia il posto fisso, questa frase presa così, fuori dal contesto, potrebbe dare a intendere che io intendessi che il posto fisso è noioso mentre invece, viceversa quello intendevo. Chiaro? Se è chiaro vuol dire che va tutto bene così. Non è bello? Avete spalato la vostra quota di neve? Io, stasera, mi si è rovesciato il sale a tavola, l'ho raccolto in un pugniètto piccolo e l'ho buttato dalla finestra sul marciapiede sottostante. Insomma, io il mio l'ho fatto, così come spero di voi... Il mio termometro segna in questo momento -9° e forse coronerò il mio sogno di trasform armi in pinguino, del tutto... Un brano acconcio al pinguino che è in me (in tutti noi?) ricordando che oggi tutto può "saltare" per gelo (tipo il corso di Updim e un concerto al Conservatorio previsti per oggi e posposti) mentre il presidio antirazzista alle 14.30 a Porta Torre si farà anche se fischia il vento e urla la bufera: http://www.youtube.com/watch?v=EN75DUKZDF0 |
AL MUSEO GIOVIO Sala Barelli, piazza Medaglie d'Oro 1, ore 15, ingresso libero Talk Lab: La creatività sociale delle reti per l'ecologia urbana, tavola rotonda aperta al pubblico. Conduce Carlo Infante, managing director di Urban Experience. Intervengono Marco Fratoddi, direttore de La nuova ecologia; Simone Molteni, direttore scientifico di Lifegate; Stefano Panunzi, docente di progettazione urbana ed esperto di sistemi ecologici; Michelangelo Tagliaferri, presidente dell'Accademia di comunicazione di Milano ed esperto di pianificazione territoriale partecipata. Nel settembre 2010 il gruppo di studio Tec.Art.Eco si è incontrato nella sala Barelli del Museo Giovio per gettare le basi di una ricerca sulle sinergie tra arte, tecnologie e ambiente con interventi di Leo Hickman ed Eduardo Kac. Oggi Infante, conduce l'ultimo incontro e chiude il cerchio di una serie di interventi che hanno messo a sistema i pensieri dei princ ipali ospiti del progetto Tec.Art.Eco nelle sue tre edizioni. Gli esiti della ricerca verranno poi restituiti attraverso un archivio dinamico e organizzati in una mappa cognitiva (performing ecomap) che sarà pubblicata in aprile. L'incontro odierno è volto a indagare le reti come un'espressione dell'intelligenza connettiva, funzionale alle dinamiche dell'auto-organizzazione e alla cooperazione, per disegnare una direzione in cui è possibile trovare quel riequilibrio tra cultura e natura, associando all'informazione il valore dell'esperienza e della condivisione. http://www.tecarteco.net |
DA COLOMBRE LIBRI EVENTI CULTURA Via Plinio 27, Erba, ore 16, ingresso libero Letture animate per bambini a cura di Carla Giovannone |
365 GIORNI D'ARTE Spazio Natta, via Natta, ore 18, ingresso libero Esercizi di corrispondenza. Inaugurazione della mostra personale di Evelina Bonacina aperta da oggi fino al 26 febbraio e curata da Ilaria Bombelli e Paola Noé. L'esposizionepresenta la collezione privata delle cartoline postali realizzate da Evelina Bonacina. La Bonacina non è un'artista per mestiere, ma artista lo può forse diventare se si scopre il progetto di lavoro che ha realizzato dalla fine degli anni Sessanta a oggi. Da più di quarant'anni, infatti, Evelina riproduce fedelmente il retro delle cartoline postali che riceve da amici e parenti riportandone minuziosamente, con pennello e colori a olio su piccole tele bianche, il timbro postale e il francobollo, i messaggi di saluto, gli errori di scrittura, le sbavature dell'inchiostro. Oggi, con un'intera vita alle spalle, le cartoline di Evelina diventano le didascalie di viaggi condivisi, frammenti di luoghi immaginati, voci di parole sussurrate da lontano. Ma sono anche la documentazione preziosa di una storia personale, che ritorna a essere presente in forma di corrispondenza. Saluti ingessati nel tempo per non essere dimenticati. La mostra ricrea gli spazi e le atmosfere in cui le cartoline di Evelina sono state ricevute, condivise e trasformate in frammenti della sua vita. Evelina Bonacina è nata a Monza il 12 aprile del 1918. Orari: sabato e domenica dalle 15 alle 19, altri giorni su prenotazione, contattando l'ufficio cultura allo 031/25.23.52. |
365 GIORNI D'ARTE Broletto, piazza Duomo, ore 18, ingresso libero |
STAGIONE NOTTE Teatro Sociale, piazza Verdi 1, ore 20.30, biglietti a 27 sacchi (platea e palchi), a 19 sacchi (IV galleria, parapetto), a 17 sacchi (V galleria, parapetto), a 15 sacchi (IV galleria, ranghi) e a 13 sacchi (V galleria, ranghi). L'uomo, la bestia e la virtù. Davanti allo spettatore un muro di armadi che si aprono e chiudono. A poco a poco le ante, i cassetti, le mensole fanno saltar fuori le voci, i gesti, le azioni e i sentimenti dei personaggi, come da un arsenale delle apparizioni in cui tutto è possibile. L'uomo è il signor Paolino, professore rispettabile, che ha una doppia vita; la virtù, la Signora Perella, sua amante, in apparenza tutta modestia e pudicizia, anche se si scopre che è incinta del signor Paolino. La bestia, il marito, capitano di marina che torna raramente a casa, ha un'altra donna ed evita di avere rapporti con la moglie, usando ogni pretesto. Senza la maternità inattesa tutto sarebbe proseguito via liscio. Il professor Paolino si prodiga per gettare la Signora Perella nelle braccia del Capitano, al fine che i due consumino e l'incidente possa essere coperto. La lucida e crudele dialettica del professor Paolino indurrà la signora Perella a mostrarsi agghindata di tutto punto per sedurre il marito, un mascheramento di struggente tristezza e irresistibile comicità. Nel riferimento iniziale ai commedianti e agli ipocriti non per professione ma per tornaconto, c'è la chiave d'ingresso nella pièce di Pirandello che sembra dire: qui si fa per finta eppure alla fine si dirà del vero. NdA: è una nemesi questa pièce per me: non so se avete fatto caso che pressoché TUTTI i film di Totò sono disponibili in dvd, anche quelli più brutti, quelli più stupidi, quelli che forse anche lui si vergogna di avere girato. Lo stesso dicasi per Orson Welles che, come attore, si è prestato alle cose più nefande, soprattutto tra la seconda metà degli anni Sessanta e gli anni Ottanta (mica poco). Ebbene, la versione cinematografica di questo testo pirandelliano vede protagonisti entrambi, Totò e Orson Welles (come dire Paperino e Diabolik), ma la ristampa è bloccata da secoli da una complessa e, quindi, stupida questione di diritti... Commedia apologo in tre atti di Luigi Pirandello. Regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, scene di Marc'Antonio Brandolini, costumi di Ursula Patzak, luci di Maurizio Viani con Enzo Vetrano, Ester Cucinotti, Giovanni Moschella, Stefano Randisi, Antonio Lo Presti,Margherita Smedile, Giuliano Brunazzi e Luca Fiorino. Produzione: Teatro de Gli Incamminati di Milano e Diablogues, Imola. |
ALLO SPAZIO GLORIA Via Varesina 72, ore 21, ingresso a 6 sacchi, riservato ai soci Arci Millennium - Uomini che odiano le donne NdA: non so se qualcuno lo ricorda, ma Craig ormai è perfettamente pronto per portare sullo schermo Lo sconosciuto di Magnus, è identico... (USA /Svezia / Gran Bretagna / Germania / Canada, 2011, 158 minuti) di David Fincher con Daniel Craig, Rooney Mara e Christopher Plummer. Svezia, 2006. Mikael Blomkvist è un giornalista quarantenne che dirige la rivista Millennium che tratta degli scandali e delle truffe del mondo politico e imprenditoriale. Denuncia un imprenditore locale ma perde la causa e viene condannato per diffamazione in primo grado a 6 mesi di carcere; la condanna definitiva sarà emessa 6 mesi dopo ed è in questo arco di tempo che si svolge la trama del film. Lisbeth Salander è un'hacker ventiquattrenne asociale, tutta tatuata e vestita punk, il cui patrimonio deve essere gestito insieme a un tutore legale dal giorno in cui lanciò una busta piena di benzina a un uomo, dandogli poi fuoco. Il suo attuale tutore deve essere sostituito con un altro, e Lis beth va a conoscerlo. Lei gli chiede una grossa somma di denaro per acquistare un nuovo computer. Egli, però, chiede un rapporto sessuale orale a Lisbeth, che la ragazza è costretta a soddisfare. Impotente di fronte al suo tiranno viene stuprata, ma riesce a ricattarlo grazie al video girato con una telecamera nascosta. Successivamente Lisbeth invia un'email di aiuto (nella risoluzione del caso) a Michael Bloomkvist (in modo da rendersi rintracciabile), e il giorno dopo lo incontra, parlandole del caso in cui sta indagando: quarant'anni fa, nel 1966, la sedicenne Harriet Vanger scomparve nel nulla durante una riunione di famiglia sull'isola abitata dal potente clan dei Vanger, che ne sono anche i proprietari. Benché il corpo della ragazza non sia mai stato ritrovato, lo zio Henrik – ex patron delle industrie Vanger, profondamente affezionato alla nipote – è convinto che ella sia stata assassinata e che l'autore del delitto sia un membro della sua stessa famiglia – una famiglia disfunzionale ma i cui membri sono legati da vincoli molto stretti. Dopo aver collegato la scomparsa di Harriet a una serie di grotteschi e sanguinosi delitti avvenuti tra gli anni Quaranta e Sessanta, i due investigatori cominciano a dipanare una storia familiare oscura e sconvolgente. I Vanger, però, sono gelosi dei loro segreti e i due protagonisti scopriranno di cosa siano capaci pur di difendersi. |
OLTRE LO SGUARDO Centro polifunzionale Mantero, via Sauro 16, Bregnano, ore 21, ingresso con la tessera del Cinecircolo del Coordinamento comasco per la pace che costa solo 3 sacchi ed è valida per tutti i film) Il viaggio di Jeanne (Francia / Svezia, 2008, 84 minuti) di Anna Novion con Jean-Pierre Darroussin, Anaïs Demoustier e Judith Henry. Alla vigilia del suo diciassettesimo compleanno, la timida Jeanne viene imbarcata dal padre Albert in una vacanza alla scoperta dell'isola di Orust, lungo la costa svedese. Per Albert, bibliotecario un po' pignolo e petulante, la vacanza assieme alla figlia è una tradizione annuale da consumarsi sulle orme della storia e, per questa occasione, ha deciso di concentrarsi sulla caccia al tesoro di un famoso guerriero e poeta vichingo. Al loro arrivo sull'isola, Albert e Jeanne scoprono che, per un disguido, nella casa presa in affitto ci sono anche due donne: Annika, la proprietaria dell'appartamento, svedese un tempo fuggita in Francia, e la sua amica Christine, una costumista teatrale in vacanza. Sopportare le bizzarrie infantili di Albert non è facile per nessuna delle tre d onne ma, in fondo, ognuna di loro deve ancora fare i conti con quelle esperienze e quelle prese di posizione che determinano il passaggio all'età adulta. A seguire dibattito con lo psicologo Claudio Tosoncin. |
INCONTROTEATRO Teatro Fumagalli, via San Giuseppe 9, Vighizzolo di Cantù, ore 21.15, biglietti a 12 sacchi La compagnia teatrale San Genesio di Vighizzolo presenta No dal romanzo Efrem di Mino Milani. Vivere non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a danzare sotto la pioggia. Efrem ha imparato in fretta a farlo; per lui è un'occasione di riscatto sociale e culturale. Il semplice Efrem, il servo Efrem, la "bestia" Efrem vive il livello più elementare dell'esistenza, forse come tanti giovani d'oggi. Il caso gli propone l'incontro con un grande condottiero, Giovanni Acuto, e con un letterato come Grullo. Saranno per Efrem le guide che lo faranno uscire dalle tenebre dell'anonimato e dell'ignoranza, che lo guideranno alla rinascita culturale e morale. Serve sempre una guida, per crescere e per poter dire "Non sarà la paura di sbagliare a fermarmi". Serve sempre un padre che ti insegni ad abbandonarlo e a seguire la tua strada. NdA: è per questo che era un cavaliere errante, perché commetteva molti errori senza paura di sbagliare. Ora, chi mi ricorda?... |
ALL'UNAETRENTACINQUECIRCA Via Fossano 20, ore 22, Cantù, ingresso libero (con consumazione) Concerto di John Strada. John è nato in una singolare borgata al crocicchio fra le province di Bologna, Ferrara e Modena. Comincia a suonare in gruppi locali e presto comincia a comporre canzoni originali. I suoi testi parlano italiano ma la sua musica parla indiscutibilmente americano. Negli anni Novanta escono i primi suoi due LP: Senza tregua e Cavalli selvaggi.In seguito John si trasferisce per qualche mese a New York dove frequenta la scena musicale del Greenwich Village e si esibisce da solo unplugged al mitico Rock'n'Roll Cafe di Bleeker Street. Successivamente si trasferisce per tre anni a Londra e comincia a suonare in vari club della città. Continua a scrivere musica e a registrare canzoni con diversi musicisti. Zucchero e il compianto Pierangelo Bertoli si interessano ad alcune sue canzoni e la Warner Chappel si interessa lui come compositore della casa discografica. Torna in Italia e fa uscire il terzo cd Pez zi di vita che contiene tredici canzoni inedite, ovviamente scritte da lui. La vera forza di John però scaturisce nei concerti dal vivo. Le sue canzoni vengono caricate di un'energia nuova e pulsante. La band riesce a mantenere lo spirito del rock più viscerale e il calore del Soul più intenso. I concerti vengono spesso arricchiti anche con varie cover che variano a seconda dell'atmosfera della serata. John e la sua band vengono invitati a suonare a Londra per un concerto al O'Neals Pub di Kings Cross. Il concerto è stato recensito anche su Italians, rubrica curata da Beppe Severgnini sul Corriere della Sera. Nell'estate del 2004 è uscito Ho voglia di… un EP con quattro canzoni presentato alla finale del Bologna Music Festival ripreso da Mtv. In John convivono un'anima rock e un'anima acustica e comincia a suonare anche in trio (chitarra, fisarmonica e mandolino) e nel 2005 esce un live di cover ri-arrangi ate con strumenti completamente acustici: Live in the park. L'esperienza del trio influenza molto la composizione dei nuovi brani, tanto che John maturerà un album di canzoni nuove completamente acustico. Un album fatto con una band a dieci elementi fra i quali il chitarrista brasiliano Nelson Machado. Questo cd esce si intitola Dalla periferia dell'anima. |
ALL'AGUAPLANO Via Papa Giovanni XXIII, Cantù, ore 22, ingresso libero mit consumatzione Concerto degli In Vino Veritas. È nel 1995 che gli In Vino Veritas prendono il loro nome da un locale della periferia di Lisbona nel quale debuttano. Alle origini il gruppo è formato dallo Sgrozzo, tastierista, da Edo, chitarrista, e da Jek Hilton, batterista. Il loro esordio avviene quasi per caso quando il Mancino, proprietario del locale, offre loro l'opportunità di non denunciarli alla polizia per rissa in cambio di un ingaggio per l'intera stagione estiva. I ragazzi accettano perché nel piatto c'è anche il consumo illimitato di bevande alcoliche. Nel giro di una settimana arrangiano alcune poesie scritte da loro e buttano giù quattro basi. Nonostante il poco tempo a loro disposizione, il debutto è un successo. Il Mancino organizza una serie di serate in tutti i suoi locali ma, prima che essa abbia inizio, Jek viene accoltellato da una s pogliarellista gelosa e i ragazzi si trovano ancora senza lavoro. Decidono allora di abbandonare il Portogallo e di continuare il loro viaggio per l'Europa. Soltanto alcuni mesi dopo entra nel gruppo Ugo. I ragazzi incontrano il nuovo batterista in Inghilterra in una comune nei sobborghi di Manchester. Lo Sgrozzo e l'Edo notano subito il talento del ragazzo e scoprono che in realtà è il figlio illegittimo di un famoso bassista punk morto suicida durante una crisi d'astinenza. È con l'entrata nel gruppo di Ugo che le sonorità della band si arricchiscono di nuova linfa; accade proprio nel momento in cui lo Sgrozzo e Edo decidono di depurarsi delle più tradizionali influenze rock attraverso la sperimentazione più estrema. Solo poche settimane più tardi YAWN!(oh, scusate, la noia... No, niente, prego, andiamo avanti) viene scarcerato negli Stati Uniti il Piccio, bassista loro amico di vecchia d ata: scontata la sua condanna per oltraggio al pubblico pudore, il ragazzo si mette in contatto con gli amici e li raggiunge in Inghilterra alla vigilia di un concerto. La band è a un passo dal successo quando in Gran Bretagna viene emesso un avviso di cattura nei loro confronti e i quattro decidono quindi di tornare in Italia. Ovviamente nella loro patria gli In Vino Veritas non sono ancora molto conosciuti, le difficoltà sono molte ma si mettono subito al lavoro per tradurre i loro testi nella lingua madre. Fortunatamente la band è molto eclettica e riesce a lavorare nelle più svariate circostanze nonostante la discutibile scelta di non eseguire cover. Gli In Vino Veritas acquisiscono il loro quinto elemento con l'arrivo del Fus, suonatore di didjeridoo e attivista del movimento mistico dei Ritmisti,e il sesto con il nuovo chitarrista Ste Jeangiani, ingegnere aerospaziale da poco rientrato (non completamente) da una missione nel buco nero Kaerisah.d.21. Le varie esperienze apportate da ogni singolo elemento del gruppo danno origine ad uno stile psichetilico con radici post- punk-rock. (il bello è che poi uno guarda il sito e si accorge che MANCANO DEI MEMBRI, nonostante la lunghezza di questa bio). NdA: aggiungo a questo delirio (...) che mi hanno fatto pervenire demoDé, il loro esordio che è altrettanto delirante, nel senso buono del termine (nel discutibile senso buono del termine), così come il concetto stesso di musica psicoetilica, nel quale, per motivi che adesso non è che stiamo lì a dire, mi riconosco molto... |
AL WOODSTOCK S.s. dei Giovi 58, Grandate, ore 22, ingresso libero con consumazione In union we trash 2012 NdA: qui lo spazio è tiranno: per i cultori del genere trash non hanno bisogno di presentazioni, per gli altri sappiate che si tratta di un poker di gruppi di tutto rispetto. Anyway viuleeeeeeeenza!... con Methedras, Irreverence, Brain Dead e Endless Pain. |
CORTOBIO (ACHTUNG: CAMBIO SEDE PER NEVE) Cooperativa Corto Circuito, via Grassi 361, Lipomo, dalle 8.30 alle 12.30 È il mercatino dei produttori locali e biologici e si tiene ogni sabato. Sono arrivate le arance e i mandarini biologici direttamente dai nostri amici di Sicilia Vostra, una cooperativa che oltre a lavorare sui terreni espropriati alla mafia, impiega persone svantaggiate. NdA: ...chi non ama CORTOBIO o è un ladro o è uno spio... http://www.cooperativacortocircuito.it |
La Settimana InCom di Alessio Brunialti |
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