Capitale indiscussa del termalismo del Nordest, Abano Terme continua ad essere una delle mete preferite dalla clientela orobica. Il numero delle presenze bergamasche non ha conosciuto bruschi rallentamenti nemmeno durante la crisi grazie ad un'offerta alberghiera che storicamente trova nell'Abano Ritz Thermae e Welness Hotel uno degli indirizzi storici più affermati. In questa “casa” termale a cinque stelle, un po' appartata rispetto all'affollamento del centro, quattro generazioni della famiglia Poletto hanno inventato e perfezionato, con il trascorrere del tempo, una filosofia dell'ospitalità dove un lusso sobrio e mai ostentato si affianca all'alto livello delle strutture e dei servizi messi a disposizione degli ospiti: single, coppie giovani, famiglie con bambini, terza e quarta età.
Ida Poletto è un po' la regista di questa continua innovazione dove tutto ruota attorno al reparto di cure termali ed alla zona benessere con parco attrezzato, piscine riscaldate dalle celebri sorgenti sulfuree di Abano, zona wellness, Spa e beauty. Ida parla, a questo proposito, di un'offerta “trasversale” dove ciascun ospite può trovare una ragione personale per stare bene, perché il sentirsi in forma viene solo dopo l'aver trovato, qui, uno spazio ritagliato su misura per sé e per le proprie esigenze. Fosse solo anche l'oziare per qualche giorno, staccando la spina dai ritmi frenetici e assordanti di un'esistenza sempre più smarrita.
Hotel bio per eccellenza, prima ancora che questa formula venisse lanciata in Alto Adige e un po' in tutta Europa, l'Abano Ritz (www.abanoritz.com) ospita la suo interno un ottimo ristorante – dimenticatevi la cucina incolore di tanti indirizzi termali – e un nuovo piano (il quinto) dove è stata ricavata la nuova zona delle camere e suite di design. Un tocco di ipermodernità dentro una struttura dai colori e dagli arredi classici, compresa una lounge per chi vuole gustarsi un ottimo sigaro nel dopocena o al rientro da una passeggiata in questo autunno mite.
Per tutte queste ragioni, l'Abano Ritz ha attirato su di sé l'attenzione degli esperti del Gotha del gusto, l'associazione presieduta dal principe Stephan de Cernetic, che da anni va alla scoperta – segnalandoli su Internet e nei palinsesti delle proprie tv – dell'eccellenza italiana e internazionale nei settori dell'enogastronomia, dell'ospitalità, del lusso e dell'artigianato di qualità. Le cose belle, non necessariamente costose, trovano dentro e lungo questa rete informativa spazi che vogliono farsi conoscere o che vogliono consolidare la loro immagine.
Un'immagine che non può prescindere dal contesto in cui un ristorante o un hotel vivono. E' così anche per Abano. Siamo vicini a Venezia, certo, ma le nuove rotte del turismo locale sembrano segnalare altre, nuove, direttrici: l'arte racchiusa nello splendore naturale dei Colli Euganei, le piazze e le basiliche di Padova e, soprattutto, il fascino della Riviera del Brenta con le sue oltre cinquanta ville Venete che puoi scoprire nella loro integra bellezza solo navigando a bordo del Burchiello, battello che segna la storia di questi luoghi collegando Padova con Venezia (o viceversa) su uno dei navigli più antichi del Nord d'Italia.
Lungo il percorso, a Dolo e proprio a due passi dal naviglio, una sosta di qualità e di charme è quella a Villa Ducale (www.villaducale.it), edificio storico già appartenuto ai conti Rocca, nobili veneziani che qui, come molti altri, soggiornavano in vacanza. Ora, dopo un sapiente restauro, Villa Ducale è stata trasformata in un piccolo hotel e “maison” per ricevimenti, pranzi di lavoro o per un'ottima cena a lume di candela, quasi rigorosamente a base di pesce accompagnato dai vini Venato. Anche in questo caso la conduzione è tutta al femminile. Perfezione ed eleganza, insieme.
D'altra parte, le donne imprenditrici sono in prima fila nella promozione o nel rilancio di una terra che vuole trovare un suo spazio autonomo dentro e oltre i modelli imperanti di un turismo che sembra mostrare la corda. Basta dare un'occhiata al sitodelledonne.it o al suo magazine “Virtuose” per comprendere cosa e come possano essere le vacanze del futuro: “C'è il momento per pensare e quello per fare – scrive Ida Poletto -. C'è l'evidenza di una ruga, l'idea che guida e la passione che segna il tempo vissuto. Cerchiamo allora, qui ed ora, la nostra dimensione: il tempo dell'anima e, diciamocelo, del cuore, perché, come scrive Seneca: non abbiamo poco tempo, ma ne abbiamo già perso molto”. Info www.hotelabanoritz.com
Daniele Vaninetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA