I risultati cioè non saranno più limitati alla sola lingua madre di chi fa la ricerca. PanImages traduce infatti automaticamente il termine di ricerca in altre 300 lingue attraverso le immagini di Google e foto-database Flickr.
Dunque, non ci si prederà più nella traduzione. «Le immagini sono universali ma la loro ricerca no - spiega Oren Etzioni, docente di Informatica presso l'università di Washington -: un inglese per fare la sua ricerca userà la sua lingua madre, senza trovare quindi le immagini legate al cinese o al danese, e viceversa. Con il nostro strumento abbiamo risolto questo problema».
Per esempio, continua Etzioni, «se si cerca la foto di un frigorifero in lingua Zulu, con la parola ifriji, si ottengono solo due risultati. La stessa ricerca, con PanImages, ne offre 472mila. Il nostro obiettivo è di servire le molte persone che non conoscono le lingue più importanti, come inglese, francese o cinese».
Le immagini di PanImages sono state create usando 350 dizionari online, 2,5 milioni di parole e milioni di traduzioni individuali. Alcune di questi sono wiktionaries, scritte cioè da volontari. È inoltre possibile aggiungere istantaneamente nuove parole alle traduzioni. I ricercatori vogliono ora espandere il numero di parole e lingue contenute in PanImages.
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