“Non ci interessa fare di un albergo un posto per offrire una bistecca e un letto”. In questa frase di Damiano De Crescenzo, general manager di Planetaria Hotel, c'è un po' tutta la filosofia di un gruppo che nel campo dell'hotellerie è già un brend con una sua propria immagine.
Questa impostazione metodologica è stata ampiamente dichiara e manifestata mercoledì 21 novembre scorso a Trezzo durante una festa di inaugurazione ufficiale e di presentazione dell'hotel Villa Appiani Best Western, 4 stelle (già storico Albergo Trezzo), entrato a far parte del gruppo, del quale vuole un po' essere il fiore all'occhiello. La scelta su questa struttura non è stata casuale, anzi: è proprio nel filone delle motivazioni societarie.
Lo spiega bene Sofia Gioia Vedani, vulcanica amministratrice del gruppo Planetaria Hotels: “Noi – dice, precisando il discorso di De Crescenzo – vogliamo che l'albergo non sia un corpo estraneo alla città che lo ospita. Vogliamo che ne sia parte viva, integrante. Insomma – aggiunge Sofia Gioia Vedani – deve essere inserito in un tessuto sociale vivo, fatto di cultura, di storia, di tradizioni, di buona tavola. E l'albergo a questo punto non sta ad aspettare il cliente, ma diventa motore stesso dello sviluppo del territorio assolvendo anche in questo modo anche alla sua funzione economica e cioè quella di catalizzatore di clienti”.
Una strategia ben messa a punto con il sindaco di Trezzo, Danilo Villa, che ha consegnato alla struttura la targa ufficiale di impresa storica, con l'assessore alla Cultura Italo Mazza, presenti all'inaugurazione dell'altro giorno dove hanno confermato la comunanza di intenti e di strategia. E per dimostrare che le sue intenzioni non sono solo teoria, ma vera voglia di essere partecipe e anche un po' motore cultural-economico della città, l'a.d. Vedani ha voluto aprire le porte dell'albergo Villa Appiani a tutta la cittadinanza.
Sabato 24 novembre, dalle 11 alle 17, infatti si tiene l'open day alla scoperta dell'ospitalità made in Trezzo e by Vedani. “Abbiamo invitato artigiani specializzati nell'oreficeria, nella soffiatura del vetro, della grafica, nell'intersio – spiega la direttrice di Villa Appiani Carla Falzone -, in più ci saranno falconieri che faranno dimostrazioni e offriremo frittelle, caldarroste e zucchero filato: tutto questo perché l'albergo deve vivere con la gente di Trezzo che lo ospita”. Sarà anche occasione per mostrare il restyling dello storico edificio che mira ad attirare una clientela di cultura e buon gusto. Che sappia apprezzare e godere di ciò che il territorio in cui si trova offre. Insieme con il piacere di abitare in un luogo con tutti i confort, assicurati in ciascuna delle 40 camere e negli spazi comuni arredati con il gusto con cui si arrederebbe la propria casa di campagna.
“Anzi – aggiunge Sofia Gioia Vedani – potrebbe addirittura sostituire una casa di campagna, dando solo il piacere di un temporaneo buen retiro, senza tutte le incombenze che da esso necesariamente derivano. Da noi ci sono locali dove chi vuole fare di Villa Appiani la sua seconda casa può lasciare in custodia gli oggetti personali come valigie, attrezzature sportive, abbigliamento..”.“Per questo nel restyling si è deciso di adottare la formula del country lodge – spiega Calza Falzone –, un luogo dedicato a chi cerca un rifugio intimo e accogliente per i propri weekend e per piacevoli soggiorni alla scoperta delle bellezze di un territorio ricco di storia come quello del Trezzese”. Superfluo dire che Inutile dire che anche tutto il resto è di grande livello a cominciare dalla sala fitness, a bimbilandia, all'enotega e alla cucina che combina con efficacia tradizione e nouvelle cuisine.
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