L’itinerario di questa settimana ci porta oltre le Orobie, lungo i 13 chilometri di sentieri attrezzati che a Genova il Comune sta attrezzando come «Strada dei forti». Ne parla la rivista Orobie di agosto nel reportage «La Genova dei forti» firmato dal direttore Paolo Confalonieri, con le fotografie di Matteo Zanga.
Il progetto punta a valorizzare e rendere fruibile il patrimonio storico e naturalistico posto alle spalle del centro antico e del porto. Una «città verticale» tutta da scoprire e ricca di meraviglie, alla portata di escursionisti e ciclisti, collocata tra il mare e il cielo.
Lasciandosi guidare dalla rete dei forti sullo spartiacque tra le due valli principali, nel magnifico paesaggio dell’area naturale protetta di interesse locale Parco delle Mura, erette nel Seicento a maggiore difesa di Genova e del porto. Oltre 600 ettari di colline, sentieri e valli, tra un forte militare e l’altro, costruiti tra il 17° e il 19° secolo.
Ecco uno dei possibili itinerari che si possono percorre. Al capolinea alto della funicolare Zecca-Righi (250 metri di quota), sopra Genova, prendiamo il sentiero contrassegnato con il simbolo rombo X rosso. Sul lato esterno, verso la Valle Bisagno, costeggiamo le mura seicentesche e superiamo l’osservatorio astronomico e i campi di tiro con l’arco sotto il forte Castellaccio. Dal piazzale del Righi (350 metri), raggiungibile pure in auto, in direzione nordest seguiamo sempre il segnavia rombo X rosso su una stretta strada asfaltata che, passando sotto il forte Sperone, giunge alla trattoria Ostaia de baracche (tel. 010.2725313).
Poi sul Sentiero delle farfalle si sale verso il forte Puin per un tratto ripido che taglia il versante raggiungendo in un paio di tornanti il crinale tra le valli Bisagno e Polcevera, senza più badare al segnavia X rosso. Osservato il Puin (480 metri), il più piccolo tra tutti e aperto occasionalmente, dal sentiero principale che piega verso nordovest passiamo su pascoli e zone boschive fino al forte Fratello minore, sul lato della valle Polcevera (615 metri). Torniamo di poco indietro verso est e su una stretta traccia che sale alle rovine del Fratello maggiore (645 metri). Si ammira uno splendido panorama a 360 gradi dall’Appennino alle coste liguri di Levante e Ponente, oltre che sull’intera città. Si scorgono pure la Corsica e le Alpi Marittime. Scendiamo alla sella (570 metri) del forte Diamante e possiamo decidere se salirvi (650 metri) o proseguire per il sentiero che taglia in diagonale la cresta per raccordarsi al tracciato che proviene dalla fortezza.
La discesa è fino al valico carrabile di Trensasco (370 metri) che unisce la valle Bisagno alla Polcevera. Il bar-trattoria «La baita del Diamante» (info: http://labaitadeldiamante.it - tel. 010.8369393), a Sant’Olcese, è aperto pomeriggio e sera. L’alternativa è tornare indietro sulla sterrata parallela alla ferrovia Genova-Casella, sul lato della valle Bisagno, raggiungendo il piazzale del Righi e poi la funicolare.
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