Salute
Domenica 02 Gennaio 2011
Aiutare i bambini
Riuniti in prima fila
L'équipe medica degli Ospedali Riuniti protagonista di una missione umanitaria all'ospedale di Tashkent: operati e salvati 7 bambini cardiopatici. È la prima di un programma di missioni pediatriche organizzate dalla Fondazione «Aiutare i bambini» con gli Ospedali Riuniti e la International Heart School.
Il bilancio della spedizione, a cui i medici hanno preso parte in qualità di volontari, è del tutto positivo: 7 bambini cardiopatici operati e salvati, e decine quelli visitati. La struttura bergamasca aveva già avviato una proficua collaborazione con il centro uzbeko, che ha visto in due anni quattro missioni dell'équipe del Dipartimento cardiovascolare, coronate dal gemellaggio sotto l'egida della Regione Lombardia.
Alla missione di dicembre hanno partecipato il cardiochirurgo Vitali Pak, il cardiologo Matteo Ciuffreda, e l'anestesista Moreno Favarato dell'unità di Cardiochirurgia pediatrica degli Ospedali Riuniti di Bergamo. A completare il team, il cardiochirurgo Stefano Marianeschi e il perfusionista Cosimo Popolizio dell'Ospedale Niguarda di Milano.
La cura delle cardiopatie congenite in Uzbekistan è materia ancora nuova e, oltre ad operare i pazienti più gravi, missioni di questo tipo servono anche a formare i chirurghi e gli operatori locali per metterli in grado col tempo di operare autonomamente sui pazienti più piccoli. Il problema principale infatti è stato identificato nell'operare i bambini cardiopatici di un'età compresa tra 0 e 3 anni. Gli interventi chirurgici hanno riguardato bambini affetti da patologie diverse, tra cui difetti interventricolari e tetralogia di Fallot. Dei 7 interventi, 6 sono stati realizzati chirurgicamente e 1 in cateterismo interventistico.
L'équipe italiana ha potuto operare in un ambiente ottimale, instaurando con i colleghi uzbeki di Tashkent rapporti estremamente collaborativi. Si è creato un database dove sono stati registrati i principali dati clinici dei pazienti, il referto operatorio, i dati strumentali pre e postoperatori. Nell'ambito di questa prima esperienza, è stato anche definito il programma delle prossime missioni: per i prossimi 3 anni, ogni 6 mesi la stessa équipe tornerà a Tashkent per continuare ad operare e implementare il programma di formazione. Missioni analoghe verranno realizzate anche in Kazakistan.
Tutti i costi relativi a viaggi, alloggio (se non coperti dall'ospedale locale) e materiali medico-ospedalieri saranno sostenuti dalla Fondazione «Aiutare i bambini» che attraverso la sua campagna “Cuore di bimbi” raccoglie fondi dal 2005 per salvare i bambini cardiopatici nati in paesi dove mancano le strutture e i medici per operarli. In particolare per i paesi asiatici, le missioni vengono sostenute da «Aiutare i bambini» grazie ai fondi ricevuti nel 2009 da Mediafriends Onlus con l'iniziativa «La Fabbrica del Sorriso».
Nell'ambito della missione inoltre sono stati identificati due giovani medici uzbeki particolarmente promettenti, un anestesista e un cardiochirurgo: presto verranno in Italia per un periodo di formazione di un anno all'International Heart School, che opera agli Ospedali Riuniti di Bergamo. Oltre all'équipe di medici, hanno partecipato alla missione anche Heidi Haugli, coordinatrice dell'International Heart School di Bergamo, Stefano Oltolini, responsabile progetti estero della Fondazione “aiutare i bambini” e Stefania Donno, fotografa della Fondazione incaricata di documentare le diverse fasi del viaggio.
La Fondazione «Aiutare i bambini» ringrazia le aziende e le persone che hanno reso possibile effettuare questa prima missione a costi estremamente ridotti: Sorin, Uzbekistan Airways, Ambasciata Uzbeka in Italia, Ambasciata Italiana a Tashkent, Ospedali Riuniti di Bergamo, Ospedale Niguarda di Milano.
Per informazioni e per sostenere la campagna «Cuore di bimbi»: Fondazione «Aiutare i bambini» Onlus, Via Ronchi 17 – Milano; tel. 02-70603530; sito internet www.aiutareibambini.it; CCP n. 17252206.
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