Salute
Martedì 15 Marzo 2011
Bambini leucemici
C'è un medico in più
Il Rotary club di Bergamo ha deciso di abbracciare la causa dei piccoli malati di leucemia che ogni giorno frequentano gli Ospedali Riuniti di Bergamo. A raccontarlo è Giorgio Frigeri, presidente della commissione che ha deliberato la destinazione dei fondi.
«Abbiamo scelto di aiutare i bambini perché ci sembra che richiedano particolare attenzione e cura nella malattia e poi quando si entra in quel reparto ci si sente stringere il cuore, così grazie alla generosità di due soci, abbiamo deciso di fare qualche cosa di importante per loro». «Si tratta di una borsa di studio della durata di cinque anni per un totale di 120 mila euro – spiega Frigeri – che permetterà alla sezione di Oncoematologia pediatrica di avere un medico specializzando che sgraverà il tanto lavoro che i medici hanno».
Un grande aiuto per i dottori che lavorano all'Unità di Pediatria che ogni giorno prendono per mano tanti piccoli coraggiosi lottatori. «Siamo stati contattati a sorpresa da Giorgio Frigeri che ci ha comunicato questa scelta» spiega Valentino Conter, primario dell'Unità di Pediatria degli Ospedali Riuniti di Bergamo. «È un'attenzione che ci permette di lavorare con maggior facilità mantenendo quegli standard di eccellenza che già ci sono a Bergamo. Nello specifico questa iniziativa potrebbe aiutarci a migliorare qualcosa nel percorso delle cure palliative e a questo riguardo va detto che quando le cose non vanno bene c'è un legame talmente forte con questi piccolini e con le loro famiglie che abbiamo bisogno di seguirli con estrema assiduità».
Chi lavora sul campo e tutti i giorni combatte con la fatica di vedere che le cose possono andare male è Massimo Provenzi, referente della sezione di Ematooncologia pediatrica dei Riuniti che spiega: «Riguardo alle cure palliative pediatriche questo onere ricade sull'ospedale stesso, che ha sempre avuto in carico questi pazienti durante la malattia. Questa possibilità offerta dal Rotary di avere per cinque anni un medico pediatra in formazione dedicato alla sezione emato-oncologica può avere dei risvolti molto importanti per riuscire a portare avanti l'attività di ricerca clinica e per dare la possibilità a noi medici di avere più tempo per ogni paziente».
Francesca Masseroli
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