Non tutti gli spazzolini sono uguali, per non sbagliare è bene sapere che la maggior parte delle volte quelli di buona qualità sono i più costosi e affinché siano efficaci devono avere precise caratteristiche. «Lo spazzolino ideale ha una testina piccola, quindi facile da orientare - dicono dentisti e odontoiatri - e filamenti non troppo rigidi per non sfregare troppo la superficie dello smalto e le mucose delle gengive. Deve anche avere una comoda impugnatura che consenta di manovrarlo con sicurezza per riuscire a raggiungere con facilità anche i punti più difficili della bocca».
Ecco perché negli ultimi anni sono stati lanciati sul mercato prodotti sempre più innovativi, anatomici ed ergonomici. Anche i dentifrici vanno scelti con attenzione, i migliori puliscono e proteggono i denti, ma allo stesso tempo devono compiere un'efficace azione sulle gengive, particolarmente delicate. «È inoltre utile usare il filo interdentale e il colluttorio - puntualizza l'esperto -, almeno una volta al giorno. Il colluttorio è bene che sia arricchito di fluoro, in alcuni casi clinici ha infatti dimostrato di promuovere la rimineralizzazione dello smalto, rafforzandolo».
Spesso si sa quali prodotti utilizzare, ma non il giusto modo di impiego. «I denti vanno lavati con lo spazzolino, che va sostituito una volta al mese, dopo ogni pasto - viene spiegato ancora- . Dopo cena è richiesta una pulizia più approfondita con filo interdentale e colluttorio. È importante la tecnica di spazzolamento, mirata e ben eseguita: si deve favorire l'ingresso della punta delle setole nel solco gengivale e si deve spazzolare con cura ogni parte della superficie dentale. Un corretto lavaggio richiede di dedicare almeno tre minuti per volta. Un intervento insufficiente non garantisce la rimozione della placca». «Da decenni è inoltre accertato - spiegano ancora gli esperti - che la carica batterica diminuisce se si lavano i denti prima dei pasti, ma è ovvio che per motivi legati al piacere di mangiare diventa difficile farlo».
Anche fare attenzione al tipo di alimentazione può ridurre i disagi. «Sconsigliamo - affermano i dentisti - di mangiare carboidrati (dolci, pane e pasta) la sera, è meglio fare un pasto più proteico o a base di verdura che oltre ad aiutare nell'igiene orale, facilita il dimagrimento e quindi il mantenimento di una buona forma fisica. È meglio assumere carboidrati a colazione o durante il pranzo, più facili da rimuovere con la spazzolatura quotidiana e sono energia immediata durante la vita quotidiana».
Infine, va sottolineata l'importanza dei controlli periodici dal dentista. «È bene che tutti coloro che non hanno particolari patologie facciano visita al dentista almeno una volta all'anno - è il suggerimento -. Invece chi ha periodontiti, un alto tasso di ricettività delle carie o è portatore di patologie generali come diabete, emofilia, alterazione della coagulazione, deve fare un controllo ogni sei mesi. Gli accertamenti con gli ausili radiografici per risalire alle affezioni delle radici devono essere fatti ogni due o tre anni. Servono a verificare l'esistenza di granulomi, ad accertare la corretta esecuzione delle devitalizzazioni e a valutare complessivamente le cure prestate».
Una visita dal dentista oltre a prevenire i problemi ai denti, è spesso occasione per scoprire le ultime tecniche innovative per la cura e la protezione dell'apparato dentale. Per esempio non tutti sanno che è possibile effettuare delle sigillature dei denti masticatori, grazie a delle lacche (materiale resinoso da sostituire ogni due anni) da posizionare tra i solchi del dente per evitare che diventino «ricettacolo» del dolce.
«È questa una tecnica preventiva molto utile per i bimbi che mangiano molti dolci - è la conclusione - perché permette di proteggere i denti. Esistono anche altre tecniche di intervento come l'ozonoterapia, che disinfetta e debella le carie senza utilizzare il trapano, utile nei casi di strutture già intaccate e quando il paziente porta apparecchi ortodontici. Oppure le terapie fluorizzanti per rinforzare i denti, l'ortodonzia "invisaling" per piccoli raddrizzamenti estetici senza l'utilizzo di presidi fissi, a volte utili per creare il giusto rapporto occlusale e morfologico tra le arcate dentarie».
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