Salute
Domenica 30 Maggio 2010
Prendere il sole con costanza
aiuta a proteggersi dal melanoma
Uno studio dell'università del New Mexico ha dimostrtao che una regolare esposizione al sole aiuta a prevenire il melanoma, ma ha anche effetti anticancro su neoplasie come quella del colon-retto e della prostata
Lo ha dimostrato uno studio dell'università del New Mexico su 528 pazienti con melanoma che ha rivelato che l'esposizione al sole è inversamente correlata alla mortalità per il tumore. Lo studio è stato presentato oggi in occasione dell'85esimo congresso nazionale della società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse (SIDeMaST), che si è tenuto a Rimini.
Il sole senza eccessi ha una dimostrata azione anticancro sui tumori viscerali più frequenti, come il tumore del colon-retto o il cancro alla prostata. La revisione di 39 studi condotti su oltre 10.000 pazienti, condotto nell'ambito dello studio del New Mexico, ha confermato che l'esposizione solare saltuaria e senza precauzioni è fortemente associata al rischio e alla mortalità per melanoma, mentre prendere il sole in maniera regolare e prudente riduce l'incidenza e la malignità del tumore, diminuendo il rischio di metastasi.
Secondo gli studi più recenti un`esposizione solare moderata e costante non solo è un antidepressivo naturale, ma riduce il rischio e la mortalità per melanoma, che invece cresce del 70% se ci si espone in maniera occasionale e senza precauzioni.
Il sole è infatti il maggior responsabile della sintesi di vitamina D, che ha una dimostrata azione anticancro sui tumori viscerali: aumentarne la sintesi fino a 40 microgrammi, prendendo il sole nella bella stagione ogni giorno per 20 minuti, significa ridurre del 17% l'incidenza e del 19% la mortalità anche per i tumori cutanei.
Attenzione anche a proteggersi troppo dal sole: esagerare con le creme solari e cibi antiossidanti fotoprotettivi come cioccolato, vino rosso e tè nero potrebbe compromettere la sintesi di vitamina D necessaria.
La vitamina D viene prodotta nella pelle esposta al sole a partire dal suo precursore, il 7-deidrocolesterolo, che si trova nella cute. Il 90% della vitamina D dell'organismo è sintetizzata esponendosi alla luce solare, per il 10 per cento la introduciamo attraverso gli alimenti.
Oggi si ritiene che la vitamina D abbia un'azione anticancro nei confronti di varie neoplasie viscerali come il tumore del colon-retto o il carcinoma della prostata. Aumentare la sintesi di vitamina D fino a 40 microgrammi esponendosi al sole 15-20 minuti ogni giorno nella bella stagione, significa ridurre del 17% l'incidenza dei tumori e del 19 per cento la mortalità. E tutto ciò sembra avvenire anche nel caso del melanoma.
Bassi livelli di fotoesposizione di tipo occasionale, soprattutto se associati a una storia di ustioni, aumentano invece il pericolo di melanoma; la probabilità si riduce progressivamente incrementando la durata complessiva di una fotoesposizione regolare, controllata e senza ustioni.
L'ipotesi "benefica" del sole è confermata dalla constatazione che nelle popolazioni che vivono alle alte latitudini, e per questo hanno una minore fotoesposizione complessiva e livelli sierici più bassi di vitamina D, l'incidenza e la mortalità per tutti i tipi di tumori è maggiore.
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