L'alta definizione dell'immagine si unisce ad una maggiore velocità dell'esame diagnostico (ricostruzione fino a 800 immagini al secondo) a servizio dei pazienti che - nel 2010 circa 11 mila - si rivolgono al Servizio di Risonanza magnetica della clinica. Le nuove performance della macchina riguardano prevalentemente la Neuroradiologia, settore che, da solo, interessa più della metà dei pazienti che si sottopongono a risonanza magnetica (colonna vertebrale, encefalo, massiccio facciale, angio Rm, tronchi encefalici). La nuova RM è dotata di applicazioni tecnologiche, hardware e software, che la rendono decisamente performante rispetto alle dotazioni sino ad ora disponibili, consentendo, ad esempio, di approfondire l'osservazione della placca carotidea, delle vie nervose, nonché lo studio dinamico e funzionale dell'articolazione temporo-mandibolare.
Una delle nuove frontiere della diagnostica per Immagini che si sta delineando e che la Castelli sta varcando è l'utilizzo combinato (non contemporaneo) di TAC e RM nell'osservazione del collo, che rappresenta un notevole passo avanti per l'individuazione di masse tumorali o patologie cranio facciali. In team con l'Unità operativa di Otorinolaringoiatria, guidata da Alessandro Colli, si sta affinando la diagnostica di neoplasie e malformazioni del collo, consentendo indicazioni sempre più precise per la terapia chirurgica o conservativa del paziente.
Con la nuova risonanza magnetica, il servizio di Neuroradiologia della clinica viene ulteriormente strutturato: Giorgio Belloni, per 18 anni alla guida della Neuroradiologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo e con pluriennale esperienza in clinica Castelli (nel 1978 ha inaugurato la prima TAC della struttura) assume la guida della Neuroradiologia. Grazie alla collaborazione di Roberto Marina, Neuroradiologo, e di Mario Castelli, responsabile del Servizio di Radiologia e Diagnostica per immagini, in clinica Castelli si costituisce una vera e propria task-force per lo studio delle patologie del sistema nervoso.
«Grazie all'applicazione combinata della Risonanza Magnetica dell'encefalo e dello studio delle arterie del cervello e del collo (Angio RM) – dichiara Belloni – sarà possibile, in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale, un vero e proprio “check-up” sulla salute del cervello e delle arterie che lo nutrono. L'Angio RM rappresenta un passo in avanti rispetto all'indagine diagnostica della placca carotidea effettuata attraverso Doppler che, “bloccato” dalla presenza delle spalle, è in grado di fornire solo l'immagine del tratto carotideo sottomandibolare (4-5 cm) e, di conseguenza, una visione limitata. Diversamente, l'Angio RM consente di studiare le arterie da dove nascono: l'arco aortico, fino al cervello. Ma la nuova RM apre scenari ben più ambiziosi: il progetto a cui stiamo lavorando il dottr Marina ed io mira a studiare l'anatomia delle lesioni che caratterizzano le arterie per individuare e quindi prevenire i fattori di rischio che causano l'ictus cerebrale. L'aterosclerosi, fenomeno di invecchiamento delle arterie che porta alla rigidità e all'occlusione delle arterie stesse, è causata da un accumulo di sostanze patologiche tra cui calcio, grasso, tessuto fibroso; a seconda della prevalenza della sostanza patologica, il rischio di ictus cerebrale è più o meno alto. Individuare i fattori di rischio con una certa precisione consente di intervenire con la migliore terapia possibile, chirurgica o conservativa, per prevenire la malattia, per porre in essere un vero e proprio “tailoring terapeutico”, una terapia “cucita” su misura in base all'esigenza del paziente».
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