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Lunedì 03 Gennaio 2011
Trinchieri e' contento:
"La classifica? Incredibile"
"Nel secondo tempo poi siamo riusciti a non subire dentro l'area. Oggi possiamo dire di avere fatto un passo avanti nella mentalità necessaria per giocare queste partite".
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Il coach della Bennet si presenta in sala stampa contenendo esternamente la sua indubbia soddisfazione, ma è sicuramente contento della prova offerta dalla sua squadra: «Siamo reduci da una partita per certi versi bellissima e magari per altri no. E' stata eccellente sul piano dell'intensità agonistica, della fisicità che abbiamo messo in campo, tenendo botta contro Hawkins, contro Rocca, contro Jaaber. Ci siamo sbattuti oltre le nostre possibilità e abbiamo vinto questa partita con le armi di Milano. In attacco non siamo stati perfetti, a tratti facendo un po' di casino, ma è fisiologico in gare simili, che ti consumano».
Ma la Bennet non si è mai 'persa': «Al di là delle prestazioni dei singoli è stata notevole la lucidità che abbiamo mantenuto in tutte le situazioni. Ci siamo presi una marea di tiri allo scadere dei 24", sempre con i giocatori e nelle posizioni che volevamo: a volte sono entrati, altre volte no ma le scelte sono sempre state quelle giuste. Nel secondo tempo poi siamo riusciti a non subire dentro l'area. Oggi possiamo dire di avere fatto un passo avanti nella mentalità necessaria per giocare queste partite».
Trinchieri è comunque sempre realista: «So benissimo che se Ortner non segna i canestri che ha fatto quando Mazzarino, Micov e Leunen erano marcati magari staremmo qui a parlare di una partita diversa, però avevo fatto capire ai miei giocatori che tutte le squadre qualcuno lo lasciano libero, e oggi contro Milano siamo stati bravi a trovarlo quando contava».
E la soddisfazione di Trinchieri, oltre all'importanza del secondo posto ("mi sembra incredibile") è la consistenza mentale che la sua squadra sta raggiungendo, e lo spiega con un riferimento ai singoli: «Con Markoishvili out, il nostro cardine del gioco è diventato Micov e oggi Vlado non è stato perfetto, a parte le due triple messe nel momento più importante del match grazie a Mazzarino, eppure siamo riusciti a battere Milano, in una partita dal peso enorme, con Vlado non lucidissimo come suo solito. Secondo me questa è una grandissima iniezione di fiducia per tutti gli altri».
Un commento richiesto il coach lo dedica ad un Tabu autore di una prova più che valida: «Vero, Green era un po' stanco per essere stato sballottato marcando giocatori molto diversi come Finley e Jaaber, oltre che per essersi trovato di fronte in attacco la stazza di Hawkins; così Tabu lo ha rimpiazzato benissimo, e secondo me il break è nato da lui. Poi magari a volte smarrisce un po' di lucidità ma ho rimesso Green e gli ho dato 3' da guardia in un quintetto molto agile difensivamente e tutto è andato al meglio».
Il dato dei rimbalzi (37 a 32 per la Bennet) è il più eloquente circa l'intensità messa in campo da Cantù: «Non credo che queste partite si preparino su troppe varianti tattiche. Si giocano su fattori che non hanno un 'piano B', e sono palle, cuore e intelligenza nel capire le situazioni che si presentano. Credo che appuntamenti simili portino motivazioni notevoli e che mettendo in campo le doti caratteriali di cui ho detto, queste gare le vinci».
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Bennet Cantù: Milano affondata