Sport
Venerdì 25 Febbraio 2011
"Siena è fortissima
ma la Bennet c'è"
Il coach Andrea Trinchieri presenta la grande sfida di domenica fra la prima e la seconda del campionato
Ebbene, non crede Andrea Trinchieri che Siena domenica possa presentarsi un po' sfiatata e soprattutto fiaccata mentalmente?
La dinastia che hanno instaurato in questi anni è basata sul non scegliere le partite da vincere, nel senso che non "battezzano" a priori questa o quella gara entrando in campo sempre per portarsi a casa il successo. Venendo alla domanda, non mi aspetto di affrontare una squadra minata dalle tossine.
Essersi confrontati non più tardi di quindici giorni prima può cambiare la prospettiva?
Mi aspetto una partita totalmente diversa. Per quanto ci riguarda, abbiamo preso nota di quanto accaduto a Torino come si fosse trattato di una lezione per poi andare a ripetizione. Prima cosa, dovremo essere più attenti ai particolari. In finale, per l'ansia di prestazione, abbiamo commesso otto errori gravi che hanno inficiato il risultato finale.
Sul fatto che Siena sia favorita non ci piove?
E' strafavorita, anche perché a casa loro, semmai fosse possibile, diventano ancor più irresistibili. Ma l'unico modo per avvicinarli è proprio giocarci contro.
La verità è che c'è ancora una certa differenza tra voi e loro. Non foss'altro perché il numero degli ottimi giocatori della Montepaschi sembra infinito. Al loro cospetto, voi siete pochini.
In un anno e mezzo abbiamo compiuto notevoli passi avanti ma un esempio credo faccia meglio comprendere la situazione.
Avanti con l'esempio.
Se guidato da un buon allenatore, animato da spirito di sacrificio e dalla totale dedizione al proprio lavoro, un atleta che si cimenta sulla distanza dei 100 metri può anche scendere dagli 11 ai 10 secondi per percorrerli. Ma quelle stesse variabili non sono più sufficienti quando deve andare sotto i 10 secondi. Perché sebbene il gradino che lo separa dai 9"90 sia molto più piccolo, resta sicuramente più arduo da superare.
Insomma, l'ultimo step è infinitamente più difficile.
E francamente non so quanto sia possibile riuscire a farlo. Nello specifico, Siena rispetto a noi viaggia con un vantaggio di 4-5 anni che non si può pensare di colmare in tempi brevi. Insomma, resta solo un ultimo passo che però potrebbe essere davvero molto lungo.
Eppure, dovesse mai vincere domenica la Bennet potrebbero riaprirsi i giochi anche per il primo posto?
Una possibilità di strappare i due punti l'abbiamo, ma per la continuità di rendimento che contraddistingue Siena, questa partita conta nulla in prospettiva primo posto. Piuttosto, potrebbe significare molto in ottica seconda posizione.
Pensa che Siena tenterà di togliervi il tiro da tre per costringervi ad avvicinarvi all'area dove loro sono fisicamente più forti?
Un fattore molto importante sarà il metro arbitrale (a proposito, desta qualche perplessità la scelta di inserire nella terna composta da Sahin e Capurro anche quel Mattioli che già ha fischiato la finale di Coppa Italia, ndr) perché in un match con tantissimi contatti lasciati impuniti diventa più difficile tirare da tre. Comunque sì, credo proprio che Siena vorrà disinnescare le nostre triple.
Dopo la disavventura in cui è incappato a Torino, ritiene che Micov possa avere qualche motivazione in più per lasciare il segno?
Primo, non lo so. Secondo, non credo. Terzo, se fosse così sarebbe un grave errore. Mettere la sfida sul piano personale di solito non porta nulla di buono.
Resterà Lavrinovic il rebus di più complicata soluzione?
Sicuro.
Il fantastico Mazzarino di questo periodo e un Markoishvili che sta tornando quello di prima, rischiano di crearle qualche problema occupando i due lo stesso ruolo?
Affatto. Semmai il problema l'ho avuto in precedenza, con Manu dapprima fuori e poi alla ricerca del rendimento migliore. Insomma, ho ritrovato un giocatore e adesso ne abbiamo uno in più ad alto livello.
Capitolo mercato: si sta facendo il nome di Luca Infante, ala-centro ora a Brindisi e già con lei a Cremona.
Non credo che il mio collega Bechi sia pronto a privarsi di uno che sta facendo partire in quintetto. No, Infante ora è fuori da ogni logica di mercato.
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