Sport
Sabato 28 Maggio 2011
Basket, coach Trinchieri
"legge" il derby
Nostra intervista all'allenatore canturino prima di gara 1 della semifinale play off che si giocherà lunedì sera a Cucciago
Quello di sfidante degli sfidanti di Siena.
Eh già, quest'anno più che mai l'Armani Jeans avrebbe dovuto essere l'anti-Montepaschi. E invece vi siete intromessi voi.
Parametrati a loro ci sono molte cose che si fanno fatica a capire. Obiettivi, roster, blasone e budget sono di gran lunga superiori ai nostri. Eppure, è dal 2 gennaio che siamo davanti a Milano in classifica.
Forse perché siete più forti.
Errore. Siamo stati più stabili, questo sì. Vincendo più partite contro le cosiddette "piccole".
Allora è più forte Milano?
Non giudico, osservo. Loro hanno accostato Greer a McIntyre, Eze a Horace Grant, Pecherov a Russ Schoene, Rocca una settimana a Meneghin e l'altra a Gallinari, Peterson a sir Alex Ferguson, Melli ad Amar'e Stoudemire. Ripeto, loro l'hanno fatto, non certo io.
Eppure, tutto l'ambiente del basket italiano spende parole d'elogio soprattutto per voi.
Ne sono onorato, ma vorrei appellarmi a Roberto Benigni.
Prego si accomodi.
Ricevendo l'Oscar disse: «I miei genitori mi hanno fatto il regalo il più grande, la povertà; e li voglio ringraziare per il resto della mia vita».
E dunque?
Anche noi, in un certo senso da poveri, abbiamo potuto assaporare meglio il gusto di queste ultime due straordinarie stagioni: due semifinali scudetto, la finale di Coppa Italia, il recente 3-0 nei quarti con Varese, ora il fattore campo. E tutte queste cose ce le siamo davvero godute perché veniamo dal basso.
Vi ritrovate un po' come Alice nel paese delle meraviglie.
Più semplicemente, parametrata ai loro agi siamo felici della nostra dignitosissima povertà.
<+G_DOMANDA>Ma ora c'è una serie da giocare.
Da parte nostra conterà lo spirito di sacrificio. Fossimo nel rugby, direi che ci servirebbe un valido pacchetto di mischia. Dove tutti sappiano attaccare e tutti sappiano difendere. Anche più calzante è l'esempio di un'équipe medica in sala operatoria.
Vabbé che l'argomento è materia di lavoro quotidiano per la proprietà Cremascoli, ma provi a rendere comunque meglio comprensibile il paragone.
Per il buon esito di un intervento è indispensabile saper usare il bisturi, naturalmente, eppure non si può prescindere da chi si occupa dell'anestesia, da chi procede con la suturazione e persino da chi asciuga le goccioline di sudore al chirurgo.
Come già contro Varese, si parte di nuovo con le prime due gare in casa...
Sarei soddisfatto se mercoledì sera ci trovassimo sull'1-1. Innanzitutto perché conosco gli ordini di grandezza tra le due squadre e poi perché, come abbiamo già fatto a Masnago, possiamo andare a vincere anche al Forum.
Intanto, a questa semifinale giungete fisicamente in forma. Rispetto all'anno scorso, quando vi consegnaste sfiniti a Siena, una gran bella notizia.
Stiamo bene, vero. E con la consapevolezza ulteriore di aver preparato al meglio questo derby dopo essere passati per il tramite degli altri quattro derby con Varese.
L'aggressività fisica all'ennesima potenza è l'ultima versione in cui si è manifestata l'Armani Jeans.
E infatti me li aspetto "cattivi". Ma mi aspetto pure di poter giocare la mia pallacanestro perché il wrestling è altra cosa.
Sarà una Milano ancora una volta diversa rispetto alle due affrontate in stagione regolare.
Con l'aggiunta di Karl è più equilibrata. Ed è pure più pericolosa perché rinunciando a una rotazione anche chi sbaglia ora ha comunque più spazio per rifarsi, finendo per sentirsi così più tranquillo poiché non ha più il fiato sul collo del compagno pronto a subentragli.
Lei, invece.
Io ho sette stranieri e ogni volta toccherà scegliere chi lasciar fuori.
Certo che Scekic ha subito fatto una gran bella impressione.
E' stato bravo a massimizzare i profitti. Ma nel tranello non ci casco: i nomi di coloro che andranno a referto non saranno mai annunciati in anticipo.
Dopo aver eliminato nei quarti un'icona della pallacanestro italiana quale Carlo Recalcati, ecco che ora le tocca in dote un monumento quale Dan Peterson...
Per completare la serie mi manca ancora Sandro Gamba...
Già riferito che il fattore campo potrebbe anche non essere determinante, quali le partite-chiave della serie.
In genere lo sono quelle dispari perché ti danno subito un vantaggio materiale. Anche questa volta ritengo sarà così.
Tornando a un concetto introdotto in precedenza, Cantù si sente un po' come Davide al cospetto di Golia?
Davide, certo. Ma ricordo che in quel libro di Samuele c'era anche scritto: «Davide cacciò la mano nella bisaccia, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda...» Ebbene, da lunedì vedremo di andare a scrivere anche il resto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA