
Sport
Martedì 28 Giugno 2011
Ciclismo, Santambrogio
è tornato e va fortissimo
"Quanta rabbia per la sospensione - dice - ma adesso, dopo aver sfiorato il tricolore, voglio vincere il Lombardia"
«Ma non mi sono arreso; tanto meno ho perso coraggio. Sapevo che prima o poi avrei ripreso a correre - dice oggi Mauro Santambrogio - perché non avevo proprio nulla da nascondere. Da quella “faccenda” ero lontano, su di me non c'erano neppure sospetti».
Però sei rimasto malissimo... «Proprio per questo; ho continuato ad allenarmi al massimo, con la rabbia in corpo e molto amareggiato, ma convinto che ne sarei uscito a testa alta anche se sono rimasto a lungo sulle spine. Del resto a giudicarti sono gli altri».
Il tuo è stato un ritorno alla grande: secondo al Toscana e e subito dopo ai tricolori: sei vice campione d'Italia... «Una vittoria mi avrebbe messo le ali, ma è andata così: forse è addirittura meglio, sono ancora in tempo dare una svolta alla carriera. C'è da dire che ho trovato un Visconti davvero super che è andato fortissimo».
Qualcuno ha detto che avresti dovuto evitare i cambi e pensare al tuo finale. «Dopo due mesi lontano dalle corse non pensavo di avere una condizione buona al punto tale da costruirmi un finale così. Era dalla Liegi che non correvo e già in Toscana ero andato benissimo concludendo senza fatica. In Sicilia sono stato l'ultimo dei tre Bmc a rientrare, dopo Ballan e Santaromita, ma l'ultimo a flettere al finale di Visconti, che era sicuro di farcela in volata. Entrambi avevano provato a staccare il drappello di testa e Visconti è sempre stato pronto a chiudere tutti i varchi. I cambi poi ho dovuto darli regolarmente, altrimenti ti becchi del succhiaruote e questo a me non va».
Hai voluto un po' confermare a Bettini, che ha avuto parole di elogio, che non può escluderti dal gruppo degli azzurri... «Ma quest'anno il percorso dei Mondiali a Copenaghen non si adatta alle mie caratteristiche: un tracciato completamente piatto. Quindi ho messo il cuore in pace».
Ora qual è il tuo programma? «Non farò il Tour de France, ma da domenica prossima sino al 10 luglio sarò all'Osterreich Rundfahrt (Tour di Austria), con Sastre e Menchov, corsa 2.HC di buona caratura, che contempla diverse salite (lunedì 4 si arriva a 1670 a Kitzbuheler Horn) di particolare difficoltà, poi sarò al via del Giro di Polonia, dal 31 luglio al 6 di agosto, gara anche questa di notevole impegno del calendario mondiale. Lo scorso anno 7° della generale e nell'ultima tappa mi si spaccò in due la pipa del manubrio a 5 km. dal termine. Finii su di un marciapiede, in mezzo al pubblico rischiando la pelle. Poi farò con Cadel Evans la Vuelta di Spagna, dal 20 agosto all'11 settembre, quindi non disputerò Tre Valli, Agostoni e Bernocchi, ma preparerò al meglio il finale di stagione». L'obiettivo principale? «Rimane il Lombardia, corsa a cui penso già da inizio stagione».
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