Sport
Sabato 28 Luglio 2012
Cantù al completo con Brooks
Il coach: "Squadra operaia"
Andrea Trinchieri: "Abbiamo un team atletico, con tanta intensità ed energia"
Sistemato anche l'ultimo tassello del mosaico principale, Andrea Trinchieri "stacca" concedendosi da domani qualche giorno di vacanza al mare con la famiglia. Intanto, il coach, raffigura il quadro. «Tuta blu, guanti da lavoro, suole antiscivolo e tanta voglia di lavorare: così mi dovrò presentare al raduno - afferma -. Ma il bello è proprio questo perché tra le mani, da plasmare, ho una tavoletta di cera rappresentata dal 70% di giocatori nuovi. Se l'anno scorso si trattava di un master, ora è come ripartire dalle scuole superiori. Se la stagione passata il mio compito principale era quello di massimizzare il prodotto con interventi molto bilanciati, con un prodotto rivelatosi poi instabile a causa di infortuni, veterani e battesimo in Eurolega, ora non conosciamo il nostro reale valore e lo scopriremo allenamento dopo allenamento. Insomma, dopo lustrini, riflettori e luci della ribalta, si torna a doverci guadagnare ogni cosa».
Trinchieri, ovviamente, qualche idea su come giocare se l'è fatta, ma prima di esprimersi compiutamente attende il riscontro del lavoro. «Che sia una squadra giovane e molto diversa dalla precedente è indiscutibile, mentre riguardo la sua reale vocvazione mi riservo di fare il punto dopo averla vista un po' all'opera».
«Di certo è discretamente atletica - puntualizza - e la presenza di un solo veterano ci permetterà di allenarci con grande intensità. Più atletismo dovrebbe significare difesa più aggressiva, un maggior numero di palle recuperate e dunque la possibilità di correre in contropiede. Di sicuro useremo molto meno il pick'n'roll. Rispetto al passato perdiamo in Q.I. (quoziente intellettivo, ndr), surrogando con intensità ed energia. E mentre queste ultime due caratteristiche le devi avere in corpo senza doverle allenare, l'educazione cestistica la puoi insegnare. Mi aspetto di dover pagare l'avviamento di questa nuova attività in termini di qualità del gioco, di sincronie e pure di risultati».
Riferito che Abass e il terzo playmaker («ci piacerebbe prendere un giovane che possa rendersi autore di un processo di miglioramento per poi averlo pronto l'anno prossimo» confida il coach) saranno l'11° e il 12° («ma abbiamo anche Maspero sotto contratto» ricorda l'allenatore), tra i dieci "veri" si ravvisano cinque esterni e cinque lunghi.
«Sul perimetro, oltre a Smith e Tabu, altri tre giocatori vale a dire Aradori, Mazzarino e Markoishvili. Tra i lunghi, due centri come Cusin e Tyus, un ala forte quale Leunen e il suo cambio che sarà Brooks. Poi quest'ultimo potrà anche cambiare il "3" ma starà a noi sviluppare le sue caratteristiche anche da ala piccola perché al momento è innanzitutto un "4". Sarà lui il trait d'union tra esterni e interni, ma non azzardate paragoni con Micov perché Vlado con le sue qualità è insostituibile. E infatti non ci abbiamo nemmeno provato a farlo. Infine, Scekic legherà "4" e "5". Quest'anno i minutaggi saranno decisamente più omogenei rispetto al passato e il primo a trarne beneficio sarà Leunen visto che sinora mi è sempre toccato spremerlo».
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