Sport
Sabato 04 Agosto 2012
Arco, Gigi Vella
Il ct fa sempre centro
Il ct comasco ha ottenuto a Londra l'oro a squadre ma non sa se continuare
E a Londra, addirittura, è giunto a sorpresa l'oro maschile a squadre - con Frangilli, Galiazzo e Nespoli -, il primo da lui ottenuto nella prova collettiva in quattro edizioni dei Giochi.
«È stato un risultato inaspettato - le parole del sessantasettenne tecnico lariano, che s'innamorò dell'arco quando lavorava nel negozio Arrighi Sport di via Vittorio Emanuele a Como -, ma ho sempre avuto la speranza d'inseguirlo. La squadra, per fortuna, ha girato bene, quando mancava uno sopperiva l'altro».
Come in finale contro gli Stati Uniti, con l'olimpionico ad Atene 2004 Marco Galiazzo che ha fallito la freccia decisiva, ma ci ha pensato subito dopo Michele Frangilli a risolvere tutto con uno spettacolare "dieci".
«Splendido oro - continua Vella -, anche perché sono tante le Nazioni forti - come Corea del Sud, Giappone, Cina, Ucraina, Cina Taipei (Taiwan) e Stati Uniti - ed altre sono cresciute. Ma quando gli "americani" hanno eliminato i coreani, mi sono detto che ce la saremmo giocata per l'oro ed infatti è arrivato il "risultatone"».
Un oro maturato al termine di una cavalcata straordinaria, che ha visto gli arcieri azzurri dapprima battere Taipei (216-206), poi la Cina (220-216), il Messico (217-215) ed in finale, per un solo punto, gli Usa (219-218).
Molto meno bene nell'individuale... Scarichi ?
«Probabilmente sì - ammette Vella -, soprattutto a livello mentale, anche perché dopo un risultato così importante stampa e televisione hanno distolto un po' l'attenzione dei nostri atleti. E anche i festeggiamenti a casa Italia hanno pesato. Tutto questo ha influito, ma non compromesso, l'esito della gara individuale».
Così così le donne, da cui Vella aspetta da dodici anni la prima medaglia... L'unica a tirare bene è stata la pugliese Pia Lionetti, che è arrivata nei "quarti".
«La Lionetti è stata una sorpresa, non pensavo arrivasse così lontano».
Il bilancio è comunque ampiamente positivo...
«Sì, è stata una "buona" trasferta e con un'organizzazione perfetta. Unici problemi il cibo - abituati alla nostra cucina - e i trasporti... Dal villaggio olimpico al campo di gara s'impiegavano settanta minuti per viaggio e l'apertura delle corsie preferenziali ha soltanto fatto guadagnare qualche minuto».
Dediche particolari ? «La prima al Presidente Giorgio Napolitano, di cui ho apprezzato le parole sull'Italia e sul valore dello sport - e poi a mia moglie (Gigi non ha figli, ndr), che mi sopporta e che perdona gli errori che commetto».
Adesso manca una medaglia nel femminile. Un motivo in più per andare in Brasile nel 2016...
«Ne riparliamo, ci sto pensando. Ma se non rimarrà l'attuale presidente Fitarco (Mario Scarzella, ndr), Londra sarà stata l'ultima Olimpiade». Peraltro vissuta alla grande...
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