De Vecchis non è finito
Anzi, è ancora il futuro

Dopo l’oro nel cavallo con maniglie (secondo titolo tra gli assoluti dopo quello nel corpo libero nel 2015), il bronzo alla sbarra e il quarto posto alle parallele

Tommaso De Vecchis ha esultato, alla fine dei tre esercizi delle finalità di specialità, come non ha mai fatto nella sua carriera.

Eppure non era la prima volta ad un Campionato italiano, ma quello del PalaVesuvio a Napoli, era per lui un esame importante.

Un bivio. Superato alla grande con l’oro nel cavallo con maniglie (secondo titolo tra gli assoluti dopo quello nel corpo libero nel 2015), il bronzo alla sbarra e il quarto posto alle parallele.

Risultati che giustificano la messa da parte del tradizionale aplomb.

Il cermenatese, a 29 anni, ha ribadito che l’artistica comasca e nazionale possono ancora contare su di lui. Ha smentito chi lo indicava, soprattutto dopo le ultime mancate convocazioni in Coppa del Mondo, sul viale del tramonto.

Al PalaVesuvio è stato eccezionale, inserendo negli attrezzi di punta delle nuove difficoltà e portando, alla sbarra il movimento “Cassina”.

«Sono molto contento perché finalmente ho vinto al cavallo, che è uno dei miei attrezzi preferiti - spiega De Vecchis -. E sono soddisfatto anche per la sbarra, dove ho voluto portare il Cassina, pur sapendo che è molto rischioso. Direi che è andata piuttosto bene».

I Tricolori in terra campana come punto di partenza e non di arrivo, come conferma il cermenatese. «Ho portato in gara degli esercizi più complessi, proprio in vista del futuro - dice -. L’anno prossimo alla sbarra inserirò il Cassina con costanza e non in modo saltuario. Essere tra i migliori in Italia in tre attrezzi, mi fa molto piacere, anche in ottica del nuovo quadriennio che sta per cominciare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA