Ferrari e De Blasio
eliminate a Cassino

Una doppia uscita decisamente prematura per le due stelle della Comense Scherma che aspiravano (giustamente) ad andare più avanti

Una stoccata nella scherma fa la differenza tra la gioia e la delusione. La fortuna non è stata dalla parte di Carlotta Ferrari ed Irene De Biasio, entrambe sconfitte, sulla pedana di Cassino, per una stoccata nel Campionato italiano assoluto di fioretto: la prima nel tabellone delle 64, la seconda nel turno successivo.

Una doppia uscita decisamente prematura per le due stelle della Comense Scherma che aspiravano (giustamente) ad andare più avanti, anche ad entrare tra le prime otto e invece hanno dovuto accontentarsi del 21° posto (De Biasio) e del 34° (Ferrari). Piazzamenti che vanno inquadrati nella quantità delle partecipanti (94) e della giovane età (sono entrambe ancora Under 20).

«Sono uscite bene dal girone - spiega l’allenatrice della Comense Scherma Serena Pivotti -. Purtroppo poi è arrivato lo stop. Non è la prima volta che usciamo per una sola stoccata:evidentemente dobbiamo lavorare sotto l’aspetto psicologico. Le ragazze devono convincersi che possono vincere contro qualsiasi avversaria e quindi devono mettersi in discussione».

La giornata era iniziata bene con Ferrari che nel girone compiva un solo passo falso (il 2-5 con Beatrice Monaco) e De Biasio anche lei con una sola sconfitta (3-5 con Erica Cipressa). Le comasche si guadagnavano il diritto a saltare la prima diretta.

Il primo impegno però era fatale a Ferrari. Incontro durissimo con la veneta Greta Collini, tanto che non bastavano i 9 minuti regolamentari a chiudere i conti. Sul punteggio di 11-11 era necessario il minuto supplementare, con la nerostellata che toccava la rivale, con la luce che però non si accendeva. L’avversaria era sorpresa del successo, convinta di essere stata toccata.

«Al di là di questa situazione, Carlotta ha pagato la troppo tensione - dice coach Pivotti -. Questa gara, la seconda per lei negli ultimi 15 mesi, era troppo importante per i punti nel ranking ed aveva paura di sbagliare. La tensione è stata determinante».

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