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Domenica 26 Aprile 2020
Sogni azzurri per Magatti
«L’obiettivo è il Mondiale»
La comasca è in Nazionale e pensa in grande per il 2021.
«Evitiamo di fare paragoni, anche perché, al momento, il livello del maschile è più alto e competitivo del nostro». Maria Magatti è una delle colonne dell’Italia femminile che ha raggiunto, prima dello stop dell’attività, il quinto posto nella classifica mondiale:un risultato storico.
Di contro l’Italrugby maschile è scivolato in quattordicesima posizione. «Noi sosteniamo i “colleghi” - prosegue l’ala comasca che compirà 28 anni il prossimo 21 agosto -. Il movimento maschile è più sviluppato e sono molte le realtà professionistiche. Nel femminile c’è tanto dilettantismo, Francia e Inghilterra a parte. Ovviamente siamo contente del quinto posto e vogliamo crescere ancora».
L’emergenza ha bloccato tutto ed è difficile anche capire quando e come si riprenderà. Magatti sta approfittando di questa quarantena, per portarsi avanti con lo studio. L’altro giorno ha dato - con esito, ovviamente positivo -l’esame di diritto (on line, come d’obbligo). «Era l’ultimo - dice -. Adesso non mi rimane che preparare la tesi. Penso di laurearmi questa estate».
Il titolo in Scienze Pedagogiche sarà il secondo per la comasca che è già “dottoressa” in Scienze Motorie. Anche a rugby è brava, tanto da avere collezionato 32 presenze nella Nazionale a quindici ed essere stata anche capitano di quella a sette. «Sono completamente diversi: quasi due sport differenti - spiega Magatti -.Per quello a sette serve una preparazione specifica e il gioco è molto più veloce».
Il Seven in Italia non è ancora molto diffuso anche se ha il vantaggio di portare alle Olimpiadi estive. L’Italia però a Tokyo non ci sarà, avendo fallito la qualificazione. «All’estero ci sono delle giocatrici “specializzate” a sette - dice la comasca -. Che praticano quasi esclusivamente quel tipo di rugby. E che affrontano anche una preparazione specifica. In Italia invece la Nazionale è composta, nella maggior parte, da giocatrici che praticano il rugby a quindici».
Niente Olimpiadi quindi, ma il Mondiale a quindici, che si disputerà in Nuova Zelanda dal 18 settembre al 16 ottobre 2021, diventa un obiettivo. «Vogliamo qualificarci ed essere tra le dodici più forti al mondo - dice Magatti -. Le qualificazioni dovrebbe disputarsi a settembre, ma molto dipenderà dall’evoluzione della pandemia».
Con il ranking bloccato, l’Italia dovrebbe affrontare in semifinale la Scozia e in finale la vincente tra Spagna e Irlanda. Con la Scozia le azzurre avrebbero dovuto giocare, il 23 febbraio scorso a Legnano, per il Sei Nazioni. Il match è stato annullato, la sera prima con le giocatrici, in ritiro, già a letto.
Al risveglio, la notizia. «Abbiamo deciso di stare assieme e fare gruppo. Una mattinata festosa e allegra. L’ultima tutte assieme».
Adesso l’ala della Nazionale è tornata a Como. Negli ultimi due anni vive a Milano, visto che gioca nel Cus. «Una squadra che solo da due stagioni partecipato al campionato a quindici - conclude Magatti -. In precedenza partecipava alla Coppa Italia a sette. Un team “verde”: io, con i miei 27 anni sono la seconda più anziana».
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