Sport / Cantù - Mariano
Domenica 09 Giugno 2013
Arrigoni: «Cantù, vado via
Ma qui è passata la mia vita»
Siamo ai titoli di coda. Scendere dalla carrozza, l’avventura finisce qui. Si dividono le strade di Bruno Arrigoni, storico direttore sportivo, e della Pallacanestro Cantù . Per sempre non si può dire, visti i trascorsi. Ma almeno per le prossime stagioni.
Barbabianca va a Bologna, sponda Virtus, e lascia un vuoto difficile da colmare.Perché ha scritto la storia recente di questa società.
«
Tutti dicono Bologna, e presumo che la notizia sia di dominio pubblico. Ma prima di aprire una porta, bisogna chiuderne un’altra. Io ho ancora da lavorare per Cantù, poi è facile che finisca in Emilia, visto che - e questo è certo - Villalta ha chiesto alla mia presidente l’autorizzazione a trattare con me. Quindi il discorso può anche iniziare.
Ci siamo sentiti, quello sì. Ora, magari, ci vedremo anche. Tutti parlano di me come del ds di Bologna, e io dico “speriamo”».
Di certo volta pagina.
E lascia Cantù... «
Non è un pezzo della vita, ma la mia vita. Ventuno anni. In due parentesi. Di sei la prima, cinque come assistente e uno da allenatore disgraziato, con la retrocessione in A2. Poi quindici da direttore sportivo, per una cosa che non sapevo bene cosa fosse, ma che mi ha fatto crescere, e tanto. Sono arrivato qui, la prima volta, che ero in mezzo a una strada. E da disoccupato con un passato glorioso, sono tornato a essere qualcosa d’importante».
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