Atletica / Como città
Mercoledì 25 Maggio 2022
Ali: «Io e Jacobs
e la nuova scommessa»
«È un ragazzo eccezionale e alla mano - dice Ali -. Ho avuto modo di stare con lui durante i ritiri con la Nazionale»
Domenica ha demolito il personale sui 200 portandolo a 20”64, mercoledì scorso ha abbattuto quello sui 100 arrivando a 10”18, il 24 aprile ha stabilito la miglior prestazione italiana sugli 80 all’aperto, fermando il cronometro sul tempo di 8”43. Chituru Ali non si ferma più.
L’albatese ha iniziato la stagione in maniera splendida, correndo sempre più veloce. E, soprattutto limando alla grande i suoi limiti. Nei 100 partiva da 10”40 ed è arrivato a 10”18, “guadagnando” 22 centesimi. Ancor più netto il balzo in avanti nei 200 dove partiva da 21”27 ed è sceso addirittura di 63 centesimi, attestandosi a 20”64.
Il comasco ormai non è più una sorpresa ed è diventato un habituè delle gare “importanti” e il suo è un volto conosciuto. Nel meeting di Savona, prima della partenza dei 100, ha ricevuto un forte abbraccio dal numero uno al Mondo, Marcell Jacobs. «È un ragazzo eccezionale e alla mano - dice Ali -. Ho avuto modo di stare con lui durante i ritiri con la Nazionale di staffetta ed è sempre pronto a darmi dei suggerimenti».
Le indicazioni più importanti arrivano però dall’allenatore Claudio Licciardello, con il quale sta lavorando dallo scorso ottobre a Castelporziano (Roma) nella sede delle Fiamme Gialle, la società per la quale è tesserato. «Allenarmi con lui è davvero bello - dice Ali - perché c’è anche un bel gruppo e un bello staff e ti senti davvero un professionista, si fanno le cose bene».
A proposito di tecnici, guai a dimenticare Daniele Parrilli che lo ha “preso in consegna” al secondo anno tra gli juniores all’Us Albatese, e che ha avuto, durante il lockdown l’idea di portarlo dagli ostacoli al piano. Una scommessa che sembrava impossibile e che invece si sta rivelando vincente. «Se riuscirà a migliorare la partenza, arriverà lontano - ha sempre “predicato” Parilli riferendosi anche al fatto che Ali, con il 49,5 di piede, che esce dai blocchi, non riesce a dare il colpo con il tallone, ma si gioca tutto sull’avampiede -. Ha una corsa tutta sua, potente e ritmata, ed è come se cercasse l’ostacolo di continuo».
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