Cairoli accanto a Mei
«Ora corro per tutti»

Simone eletto come consigliere nazionale in quota atleti è comasco di Villa Guardia e da anni indossa la casacca dell’Atletica Lecco.

Un’elezione che “mette d’accordo” le due anime del Comitato provinciale di atletica leggera. Simone Cairoli, eletto come consigliere nazionale in quota atleti è comasco di Villa Guardia e da anni indossa la casacca dell’Atletica Lecco.

Ma al di là dei campanilismi, il decathleta è stato premiato, dall’assemblea nazionale, per il suo impegno e per essere il simbolo del progetto di Stefano Mei, nuovo presidente nazionale, “Orgoglio del riscatto”, per sostenere gli atleti che non fanno parte dei gruppi militari e che devono coniugare l’attività sportiva ad alto livello con il lavoro. «Ancora per un po’ continuerete a vedermi sui campi», ha però garantito il villaguardese dopo l’elezione. Nel nuovo incarico porterà l’esperienza personale, maturata in 23 anni di pratica dell’atletica.

«Ho iniziato ad 8 anni e ho fatto il mio percorso di crescita attraverso tutte le categorie, a ogni livello e in qualsiasi disciplina: strada, campestre, montagna, pista. Dopo il primo titolo italiano -prosegue Cairoli -ho provato a propormi ai gruppi sportivi militari. Lì ho preso consapevolezza che l’atletica non sarebbe mai diventata la mia professione». Una porta chiusa che però ha fatto scattare nel villaguardese, la volontà del riscatto.

«Mi sono laureato, ho iniziato a lavorare (ironia della sorte, nella catena di negozi sportivi della Decathlon nda) e, nel tempo libero, mi allenavo. Cosa che continuo a fare anche adesso. So bene -prosegue Cairoli -cosa voglia dire sacrificare il tempo libero per portare avanti le due “carriere”. Ma questa mia esperienza mi permette di analizzare le problematiche da un punto di vista privilegiato e di poter proporre e alimentare dei progetti che possano dare la possibilità a sempre più atleti di non dovere abbandonare l’atletica per il lavoro».

La linea che seguirà nella “carriera” in federazione è tracciata. Ma il comasco è ancora più eloquente. «Penso alla carica di consigliere in quota atleti -dice - come la figura che dia la possibilità ad ogni atleta di essere ascoltato. E sono sicuro di avere le carte in regola per ricoprire questo ruolo. Molti atleti pensano che il sistema sia impossibile da cambiare, ma il sistema siamo noi». In bocca al lupo Cairoli, anche perché il compito è complicato, forse anche di più delle Olimpiadi.L

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