Cattaneo si rialza: lascia lo sprint. «E ora di vedere cosa c’è d’altro»

Il velocista di Rovellasca lascia dopo una carriera di alto livello

«A 30 anni è arrivato il momento di vedere cosa c’è fuori nel mondo, oltre l’atletica». Federico Cattaneo ha deciso di appendere le scarpe al chiodo e di chiudere il bellissimo (e lungo capitolo) con l’atletica leggera. «Ho passato due terzi della mia vita sui campi e adesso è arrivato il momento giusto per entrare nel mondo del lavoro - spiega -. Intanto sto portando a termine anche un master in imprenditoria alla Bocconi».

Il comasco è anche laureato in Scienze Motorie. Undici le maglie azzurre, individuali e nella staffetta 4x100, che ha vestito con tante soddisfazioni.

Poi la grande delusione della mancata convocazione per le Olimpiadi di Pechino 2021. «Pensavo - e non solo io - di meritare la chiamata, grazie alle prestazioni, come quella del Mondiale di Doha del 2019, con il record italiano, tutt’ora “in vigore” - aggiunge il rovellaschese che è anche uscito dal gruppo sportivo dell’Aeronautica -. Invece così non è stato ed è stata per me una grandissima delusione. Nella stagione successiva sono stato molto deludente, anche a causa di diversi infortuni. Però non avevo più mordente: ho capito che qualcosa si era rotto, e che non era più riparabile. Il ritiro, a questo punto, è stata la conseguenza diretta».

L’atletica per ora resterà fuori dalla vita del campione comasco. I ricordi però non saranno mai cancellati. «Non ne ho uno preferito - dice -. Ricordo con grandissimo piacere tutte e undici le presenze in Nazionale. Anche la prima, nel 2013 a Tampere per gli Europei Under 23, nonostante la deludente contro prestazione, dovuta anche alla nuova realtà che stavo vivendo. Sempre un continentale Under 23, ma a Tallin nel 2015, mi ha portato al settimo posto nella finale dei 100. Poi ci sono le presenze assolute con il capolavoro di Doha».

In quella staffetta c’erano anche Jacobs e Tortu. «Filippo (Tortu nda) mi ha chiamato subito, appena ha saputo la notizia del mio ritiro – spiega Cattaneo -. E mi ha ringraziato per quello che ho dato alla squadra».

Anche il rovellaschese deve fare dei ringraziamenti. «Prima di tutto ai miei genitori, papà Sergio e mamma Marica, che mi hanno sempre sostenuto. Poi i due allenatori: il primo, Flavio Aberio, che mi ha seguito negli anni con l’Atletica Rovellasca, e Alessandro Nocera, che è stato il mio coach dal 2014, quando mi sono trasferito a Torino. E poi l’Aeronautica per la quale ho gareggiato nelle ultime cinque stagioni».

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