Iavarone, tra vittorie e dottorato
«Continuo a correre per piacere»

Domenica il successo nella Salomon running a Milano e venerdì chiusura del dottorato di ricerca in neuroscienze a Ginevra.

Vittoria, a sorpresa, nella Salomon running di domenica scorsa a Milano e chiusura venerdì del dottorato di ricerca in neuroscienze a Ginevra.

Una settimana speciale per Elisabetta Iavarone, che ha l’imbarazzo della scelta, su cosa sia più importante. «Ovviamente il lavoro che sto concludendo all’Università di Ginevra, per l’Ecole polytechnique di Losanna è importantissimo ma ultimamente sto considerando anche la corsa un’eventuale possibilità».

Dai modelli matematici per studiare le parti del cervello (in estrema sintesi, visto che si tratta di uno studio molto complicato), l’olgiatese, che è laureata in neurobiologia passa alla grande fatica della maratona, la specialità preferita. La vittoria a Milano (sulla distanza di 18 chilometri), nella prima gara di massa dell’era Covid, è il punto più alto della sua carriera.

Anche perché ha battuto una delle icone dell’atletica comasca, Ivana Iozzia, terza e la vincitrice del 2019, Sarah Giomi che pregustava il bis ed invece ha dovuto accontentarsi della seconda piazza. 31 anni compiuti il 15 settembre di cui solo gli ultimi 5 dedicati alla corsa. «Partecipavo a delle gare organizzate dalla Fiasp, per puro divertimento -spiega Iavarone -.Poi a Ginevra, anche per divertirmi e socializzare, ho iniziato a uscire con alcuni colleghi ed altri runner. Correvo solo per piacere e devo confessare che anche adesso è soprattutto così».

L’intervista integrale sulla Provincia di mercoledì

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