Basket giovanile, meno squadre
«E non è solo colpa del Covid»

Franco Borghi, presidente del Comitato Provinciale di Como della Fip, conferma il vistoso calo nelle iscrizioni delle squadre giovanili e minibasket

«I numeri sono più bassi rispetto a due anni fa e la situazione è deficitaria».

Franco Borghi, presidente del Comitato Provinciale di Como della Fip, conferma il vistoso calo post Covid nelle iscrizioni delle squadre giovanili e minibasket della nostra provincia (tranne qualche eccezione). Una crisi che riguarda molte realtà sportive, ma che per il basket fa più rumore vista la tradizione cestistica del nostro territorio.

Sarebbe interessante capire, innanzitutto, se si tratta di un fenomeno soltanto comasco o se è omogeneo in Lombardia.

«Abbiamo chiesto all’Ufficio Gare di Milano, ma i dati definitivi sulla stagione in corso non ci sono ancora – spiega Borghi –. La loro impressione però è che Bergamo stia andando a mille, e non sanno spiegarsi come mai, Varese dovrebbe aver mantenuto i numeri, Brescia invece ha sempre tante squadre senior ma ha avuto un tracollo nelle iscrizioni delle giovanili. E Como in effetti ha avuto qualche defaillance. E’ vero, stiamo soffrendo ma non siamo gli unici, così come hanno risentito del Covid anche altri sport. Credo che le cause siano diverse, a partire dal fatto che i ragazzi hanno tanta scelta, sportiva e non. Dobbiamo far ritornare l’entusiasmo per la pallacanestro».

Poche

Ci sono campionati giovanili con pochissime squadre comasche («pensare che quando c’era l’Ufficio Gare a Como, facevamo un sacco di gironi giovanili: altri tempi»). Secondo Borghi però «nel calo delle iscrizioni, bisognerebbe capire dalle società se hanno rinunciato a qualche campionato giovanile o minibasket perché avevano dei giocatori, ma non a sufficienza». E anche «faremo un inventario di quante squadre sono andate in Uisp o Csi, che in effetti rispetto alla Fip danno meno vincoli e chiedono meno requisiti».

Analisi

Partirà quindi nelle prossime settimane il giro di consultazioni del Comitato Provinciale con le società. «Aspettiamo che tutti i campionati prendano il via, perché è successo che qualche squadra iscritta si sia poi ritirata. Vista la situazione pandemica faremo delle riunioni online, dividendo maschile e femminile, tenendo in prima battuta un incontro sulle giovanili che riguarda quasi tutte le società, e poi i campionati senior».

Dopodiché però la palla passerà al Comitato Regionale. «Noi raccogliamo le proposte e le critiche, facciamo un compendio e relazioneremo al Crl. Purtroppo la Regione ha avuto delle problematiche gestionali ed economiche, dopo un anno e mezzo di fermo».

Non ultimo, uno dei settori colpiti dal Covid è quello degli arbitri.

«La nostra provincia però sta ancora benino, diversamente da altre - precisa Borghi -. A livello regionale invece ci sono delle carenze perché avevano convocato 110 arbitri e si sono presentati in 90. per cui hanno dovuto tagliarli nei campionati regionali, come la C femminile, mentre hanno più arbitri provinciali».

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