Basket: tra Lega e Federazione
continua la situazione di stallo

Il presidente Bianchi chiede il dialogo, per Petrucci confronto impossibile

Le prove di pace tra Lega Basket e Fip durano poco. L’appello di Egidio Bianchi di «costruire un dialogo» e «lasciare da parte le polemiche» cade immediatamente nel vuoto. La FederBasket infatti poco dopo dirama una nota in cui si dice «costretta a registrare l’impossibilità di confrontarsi con Lega Basket su temi più ampi delle contingenze del momento e su un piano che coinvolga in toto il movimento».

Accusa che la Lega, in serata, «rigetta con forza» Al centro del contendere la proposta di riforma anticipata un mese fa da Bianchi a Petrucci e presentata questa mattina in conferenza stampa: un progetto onnicomprensivo che tocca aspetti come impiantistica, procuratori, incentivi sull’utilizzo degli italiani, l’introduzione di società ’franchigià in A2 e di una ’luxury tax’ per chi vuole tesserare più di sei stranieri (fino ad un massimo di 8, senza più distinzioni tra extracomunitari ed europei per abolire «l’abominio» del mercimonio dei passaporti) da ridistribuire agli altri club.

«Stupisce davvero - si legge nella nota Fip - il nuovo cambio di rotta odierno circa l’impiego di giocatori stranieri. A novembre il piano prevedeva la possibilità di ingaggiare anche dodici giocatori stranieri pagando la luxury tax, oggi solo otto. Una proposta che arriva ancora una volta senza un preliminare confronto con la Federazione».

Diventano oggetto di scontro anche temi come l’utilizzo degli italiani e lo sviluppo dei settori giovanili, determinanti per i risultati della Nazionale: la Lega vorrebbe incentivare ulteriormente il minutaggio dei giovani azzurri, istituire un ranking per i vivai e varare un salary cap per i giovani di serie (dai 16 ai 22 anni); la Fip invece «sta studiando un progetto sull’impiego di giocatori italiani e attività giovanile che nelle prossime settimane verrà portato all’attenzione dell’associazione giocatori e delle altre parti interessate».

Bagarre anche sugli impianti: la Lega auspica un intervento di enti locali, centrali e del Credito Sportivo per ammodernare i palazzetti alla luce della delibera federale che già da questi playoff impone l’obbligo di una capienza minima di 5mila posti ed è pronta a concedere una deroga dietro ad una fattibilità tecnica del progetto e alla copertura finanziaria; la Fip sottolinea invece di non aver mai ricevuto «nessuna risposta» sull’argomento e di essere addirittura stata contattata da Venezia, Sassari e Trento per trovare una soluzione idonea.

Una situazione di stallo. Chissà se l’incontro previsto ad inizio anno tra Bianchi e Petrucci possa riavvicinare le parti e far prevalere il buonsenso.

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