Cantù a Pesaro
«Fiducia e difesa»

Dopo le grandi, una sfida un po’ più abbordabile. Il tecnico biancoblù: «Ci servirà anche continuità perché l’obiettivo è quello di fare una grande partita».

Il calendario riporta sulla Terra la Pallacanestro Cantù e le sue avversarie. Nel senso che ora, dopo aver affrontato i marziani – leggasi Sassari e Virtus Bologna -, il campionato propone due partite certamente più giocabili.

E, paradossalmente - ma mica tanto, vista la classifica – dal coefficiente di importanza decisamente più alto. Se una vittoria contro Sassari o Bologna sarebbe stata accolta come un insperato dono dal cielo, contro Pesaro e Varese la squadra brianzola si gioca invece una fetta importantissima della stagione.

A partire dall’impegno di oggi alle 16 (su Rai Sport) alla Vitifrigo Arena, per una partita – siamo alla seconda di ritorno – che finalmente torna “alla portata”. Anche se la Carpegna Pesaro ha avuto un rendimento importante nel girone di andata che l’ha proiettata fino alle Final Eight di Coppa Italia, Cantù all’andata l’ha battuta.

Ed è già un segnale inequivocabile di fattibilità. Aggiungiamoci anche la crescita, vista ma non supportata dai punti, evidenziata dalle sfide contro Sassari e Virtus: una partita che Cantù può quantomeno giocarsi ad armi pari.

Coach Cesare Pancotto si aspetta una partita che possa durare fino in fondo per la sua squadra, senza pause: «Contro Pesaro dovremo fare una partita di contenuti su tutti i quattro periodi di gioco, memore dei 34 punti subiti in un quarto contro la Virtus. Nell’arco della partita, quindi, dovremo costruire una continuità che ci permetta di conquistare dei vantaggi importanti sugli avversari. Un punto, e poi un altro ancora, può farti diventare decisivo un break, quindi occorre costruire un vantaggio nel corso della gara».

Insomma, occorre sfruttare al meglio questa partita, anche per spezzare una serie negativa che dura da nove turni: «Ogni partita è un’opportunità, tuttavia, serve coglierla nel modo più totale: in questo momento abbiamo bisogno di una parola chiave, che è “fiducia”. Riuscire a strappare un biglietto significherebbe aumentare la nostra fiducia e avvicinarci al raggiungimento dei nostri obiettivi. A Pesaro dovremo portare desiderio ed energia, scendendo in campo con grande durezza mentale, al fine di ottenere il massimo da tutti i nostri sforzi».

Sfruttando tutte le armi, interne ed esterne, vecchie e nuove: «Gaines e Bigby-Williams si stanno inserendo sempre di più all’interno del gruppo – ha concluso - sia per coesione, sia per tattica e stanno dando concretezza a ciò che la squadra stava già proponendo».

Concetti che il coach marchigiano ha sviscerato anche in una lunga intervista al Corriere Adriatico, nella settimana che porta a Pesaro-Cantù: «Consiglio tre cose per colmare i gap: la fiducia, dobbiamo giocare in trasferta e costruire il match partendo dalla difesa e poi la continuità. L’obiettivo è fare una grande partita».

Differente la situazione rispetto all’andata: «Oggi il momento è differente. La Vuelle ora è in fiducia, noi non raccogliamo quello che stiamo seminando».

Chiusura sul blocco delle retrocessioni: «Sono favorevole ai progetti, su cui le società possono costruire le loro identità negli anni, minimo cinque. È evidente che la stagione sia anomala, ma eventuali cambiamenti andranno valutati da Federazione e Lega».

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