Cantù-Bucchi, addio
Restano in corsa in tre

«L’incertezza dell’attuale scenario presenta per entrambi i prospettive difficili da prevedere»

Fine della storia: Piero Bucchi non è più l’allenatore della Pallacanestro Cantù. Le due parti hanno deciso consensualmente di non proseguire il rapporto di collaborazione. Di fatto, è stata esercitata l’uscita a cui aveva diritto l’allenatore o lo stesso club in caso di retrocessione. Ora è ufficialmente partita la successione: in ballo almeno tre nomi: Mattia Ferrari, Nicola Brienza e Marco Sodini.

È già finito quindi il matrimonio, ma chissà per quanto tempo, entrambi, ripenseranno a quel che è successo in questa disgraziata stagione. Cantù, da una parte, rimuginerà a tutta l’amarezza per una retrocessione sul campo dopo 27 anni di onoratissima presenza in serie A. E Bucchi al doppio boccone amaro, prima alla guida di una squadra, la Virtus Roma, costretta ad abbandonare anzitempo il campionato (provocando un marasma in zona retrocessione), poi come tecnico della squadra arrivata ultima.

Con la sensazione, nettissima per entrambi, che sarebbe bastato davvero poco di più per far raggiungere l’obiettivo della salvezza a Cantù.

Perché si lasciano? Perché Cantù naviga ancora a vista, nell’incertezza della serie che affronterà la prossima stagione. Lo conferma anche il breve comunicato della società: «L’incertezza dell’attuale scenario presenta per entrambi i prospettive difficili da prevedere».

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