Cantù ha molto da farsi perdonare
E allora inizi a vincere con Caserta

Dopo i due consecutivi naufragi in trasferta la Red October oggi (alle 18.15) ritrova casa.

Due settimane lontano da casa e pigliar sberle a Capo d’Orlando prima e a Reggio Emilia poi hanno prodotto una sorta di rincoglionimento in seno alla Red October (che quest’oggi alle 18.15 al PalaBancoDesio ospita la Pasta Reggia Caserta).

Come un pugile suonato al quale si annebbia la vista, tremano le gambe, barcolla e non sa più dove e soprattutto a chi aggrapparsi per sostenersi e restare in piedi.

Con troppi giocatori caratterialmente fragili e poco inclini - per non dire restii - allo sbattimento e un coach che prima spara nel mucchio (durissimi i toni usati nella conferenza stampa post partita Grissin Bon, ma ricerca degli eventuali colpevoli lasciata in pasto agli interlocutori di turno) e poi rinnega una sua scelta di mercato (Travis in settimana ha fatto le valigie e si è già trasferito armi e bagagli in Francia, allo Strasburgo) addebitando alla necessità di muoversi in fretta sul mercato - perché già in grave ritardo sui tempi (e qui Kurtinaitis tira neppure troppo indirettamente in ballo la colpevole responsabilità della società che ha alle spalle) - la non approfondita conoscenza delle caratteristiche dei giocatori. Bene ma non benissimo, direbbe qualcuno. Malino aggiungeremmo sommessamente noi. Nel senso che, da qualunque parte la si guardi, esala puzza acre di bruciato oltre a sollecitare ipotesi di superficialità e approssimazione.

Caserta era fortemente indiziata di retrocessione e alle prese con vicissitudini societarie che evidentemente, però, al posto di destabilizzare lo spogliatoio lo hanno in realtà rinsaldato. Il team di coach Dell’Agnello si è arreso soltanto a Milano e Varese, infilzando invece rivali alla portata quali Cremona e Pistoia ma facendo pure vittime illustri tipo Reggio e Trento.

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