Cantù-Milano, verso il derby
La parola ai due capitani

Jeremy Chappell da un lato e Andrea Cinciarini dall’altro giocano in anticipo la sfida di domenica al PalaBancoDesio.

Si avvicina il derby tanto atteso dalla tifoseria biancoblù. Domenica alle 19.15 al PalaBancoDesio si sfideranno infatti Red October Cantù ed EA7 Milano.

A introdurci alla sfida i capitani delle rispettive formazioni: Jeremy Chappell sul fronte brianzolo, Andrea Cinciarini su quello milanese.

Ecco Chappell.

Milano proviene da 8 vittorie consecutive in campionato ed è forse nel suo momento migliore. Ciò significa che per voi sarà ancor più difficile?

«Stanno giocando molto bene, come una squadra. Ma anche Davide ha battuto Golia, non possono vincerle tutte!

».

Cosa deve temere Milano in particolare di voi?

«Se mi arrabbio o se qualcuno della loro squadra mi fa impazzire, allora devono avere paura di me. Ma devono sapere che prima di ogni partita trovo comunque sempre qualcosa per cui arrabbiarmi. Che si tratti del cameraman sul campo durante il riscaldamento o dell’acqua negli spogliatoi troppo calda, trovo sempre un motivo per essere arrabbiato».

Loro sono i grandi favoriti ed è vero che voi non avete nulla perdere?

«Ovviamente nessuno crede in noi, contro Milano siamo la squadra sfavorita. Nessuno credeva in noi a inizio anno e nessuno si aspettava di vederci così in alto alla classifica in questo momento della stagione. Molte persone non credevano che avremmo potuto battere Bologna la settimana scorsa. Ma è tutta la stagione che mi dico: “Dimostragli che si stanno sbagliando!».

E ora Cinciarini.

Otto vittorie consecutive in campionato: è “arrivata” l’Olimpia?

«Le vittorie recenti le considero piuttosto un punto di partenza perché stiamo trovando quasi tutti la migliore condizione atletica e stiamo trovando i meccanismi giusti in campo, per vincere in modo continuativo e speriamo duraturo nel tempo».

All’inizio di questa striscia, però, anche il ko con Cantù a Firenze in Coppa Italia. Con il senno di poi, che è successo e come se la spiega una debacle del genere?

«Firenze è stata la tappa più brutta della nostra stagione. Non siamo riusciti a reagire e giocato la nostra peggior partita ma è giusto dare dei meriti ai giocatori di Cantù. Ho provato da capitano a spronare i compagni e prima di tutti me stesso ma nessuno di noi quella sera, pur volendolo, è stato in grado di raddrizzare la gara. Ma ogni sconfitta può insegnare qualcosa per il futuro».

Una squadra come la vostra non deve temere nessuno in Italia, ma c’è qualcosa di questa Cantù in grado di mettervi in difficoltà?

«Domenica loro saranno spinti dai tifosi e avranno un carico di energia extra. Dovremo fare attenzione al loro ritmo, alla capacità che hanno di trovare soluzioni in contropiede o nei primissimi secondi del possesso».

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