Basket / Cantù - Mariano
Venerdì 09 Marzo 2018
Cantù, piano di Cournooh
«Prima la salvezza, poi...»
Il giocatore: «Cominciamo a sfruttare l’occasione per metterci al sicuro, dopo penseremo ai playoff»
Un occhio alla classifica, uno alle statistiche, ma i piedi sono ben saldi a terra. Perché, prima di tutto, c’è una salvezza da conquistare. David Reginald Cournooh sarà l’unico canturino ex Pistoia in campo domenica alle 20.45 al “PalaBancoDesio” – Crosariol ne avrà ancora per un po’ - per affrontare la sua ex squadra. E, considerato che il legame con la piazza toscana non è che sia poi così solido – il giocatore la scorsa stagione ci giocò fino a gennaio, prima di approdare a Cantù -, ci sarà decisamente poco spazio per i sentimenti.
Anche perché la partita è fondamentale, è la seconda consecutiva in casa prima di un ciclo durissimo e c’è bisogno, per alimentare speranze di playoff, di non perdere il passo ritrovato dopo la vittoria contro Avellino.
«Confermo – dice il play canturino, 27 anni, ghanese d’origine ma italianissimo -, dobbiamo assolutamente sfruttare quest’occasione. Dobbiamo ancora conquistare la salvezza, per poi provare ad alzare l’asticella e puntare ai playoff. Pistoia? Mi è dispiaciuto andare via, ma l’offerta di Cantù era importante: questo è il basket». E che avversaria sarà la The Flexx? «Prima di tutto dobbiamo pensare a noi stessi: non dovremo sottovalutarli, sarebbe un errore imperdonabile. La classifica dice che sono quart’ultimi, in realtà sappiamo che si tratta di una squadra aggressiva sugli esterni, che ha recuperato McGee e Bond, e che ha vinto tre partite consecutive in casa compiendo un passo enorme verso la salvezza».
E se la permanenza in serie A a Pistoia non è ancora un dato di fatto, per Cantù è quasi fatta: «Molti dicono che dovremmo pensare ai playoff, effettivamente siamo lì e proveremo a giocarcela. Le Final Eight e la vittoria contro Avellino ci dicono che siamo in grado di tener testa a tutte le squadre di serie A: vogliamo vivere queste dieci partite che mancano alla fine della regular season come se fossero delle finali».
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