Cantù, spiragli di derby
Ma tutto dipende da Milano

Rinvio ancora in bilico, il destino dell’Armani è in mano ai tamponi

Pazza idea: e se invece il derby si giocasse regolarmente domenica? Sarebbe clamoroso alla luce di quanto accaduto in questi ultimi giorni - in particolare con la decina di casi di contagio al Covid che stanno interessando Milano trasformando l’Olimpia in una sorta di focolaio - eppure ciò che sino a martedì sembrava pressoché assolutamente da escludere, ieri ha invece iniziato a trovare riscontri differenti.

Perché l’Ax questa partita - ovviamente non fosse impossibilità a farlo - ci terrebbe comunque a giocarla tenuto conto che un eventuale rinvio sarebbe vissuto come un fastidio per un club che ora ha in testa soprattutto l’Eurolega, competizione dove già deve recuperare alcune gare. E non doversi portare appresso in prospettiva anche un match del campionato italiano sarebbe molto gradito. Certo non dipende dalla volontà dell’Olimpia, bensì da ciò che stabilirà l’Ats che ha preso in carico la situazione di positività multiple nel “team squadra”. La decisione verrà adottata sulla scorta dell’esito dei tamponi di controllo - atteso invano ieri - perché in base al numero dei positivi all’interno del gruppo, si capirà se Milano avrà i numeri per poter scendere in campo nel derby. Ed è difficile credere che in un roster sterminato quale quello biancorosso non si raggiunga il numero minimo di atleti (6) con contratto professionistico da poter schierare in virtù di esito negativo del tampone.

Tutto sommato, potrebbe anche non dispiacere all’Acqua S.Bernardo ritrovare la competizione a oltre un mese dall’ultimo incontro disputato, il derby di Varese dell’11 ottobre. Perché, pur non potendo contare su tutti i propri effettivi, per i giocatori tornati nel frattempo “abili” ci sarebbe la possibilità di riprendere un po’ di confidenza con il ritmo partita nel contesto di una sfida in cui naturalmente i biancoblù non hanno nulla da perdere. Così da giungere un minimo rodati all’appuntamento successivo, quello sì decisamente più importante poiché al cospetto di un’avversaria diretta quale Roma. Peraltro, nel caso la gara di domenica a Desio non dovesse invece andare in scena, non è da escludere che possa essere messo in calendario mercoledì il primo dei recuperi, quello in casa di Treviso.

Sempre sul fronte canturino, da segnalare che entro il fine settimana potranno tornare “liberi” anche i quattro giocatori rimasti nel frattempo sempre positivi. Ovvero Johnson, Pecchia, Procida e Thomas.

Perché, come recita il paragrafo “Casi positivi a lungo termine” del protocollo delle competizioni di pallacanestro professionistiche, “le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per Sars-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi”.

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