«Capitano, mio capitano, ciao»
Il commosso saluto a Corsolini

In tanti, dal vivo e virtualmente, si sono stretti alla famiglia del compianto dirigente canturino

Una bara chiara, un pallone da basket e un grande mazzo di rose biancoblù, i colori della sua Pallacanestro Cantù. Tra la chiesa di Vedano Olona e quelli collegati in diretta via Facebook per via delle restrizioni Covid, erano centinaia e centinaia coloro che hanno voluto portare l’ultimo saluto a Gianni Corsolini, stroncato giovedì sera da una crisi respiratoria.

Toccante il messaggio del figlio maggiore, Luca, che ha ricordato papà, chiamandolo sempre Gianni, in due momenti di grande altruismo sportivo («quando, già dipendente di Cantù, trovo uno sponsor per la Virtus. Oggi noi accadrebbe più.

E quando presidente di LegaBasket, le società adottarono un provvedimento contrario al suo volere e lui si accodò da uomo di sport e sani principi), rinnovando una promessa: «Quando tutto questo sarà finito, ci ritroveremo per una grande festa i suo onore. Preparate palloni, torte di riso e tutto quello che a lui piaceva. Capitano, mio capitano, ciao».

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