Ecco il Pianella 2.0
Con l’ok di Petrucci

«Un progetto convincente, moderno e in linea con le esigenze della pallacanestro di oggi». Con queste parole il presidente della Federbasket

«Un progetto convincente, moderno e in linea con le esigenze della pallacanestro di oggi». Con queste parole il presidente della Federbasket, Giovanni Petrucci, ha commentato il progetto del nuovo palazzetto di Cantù, presentato in Federazione da dirigenti e ingegneri di Pianella srl.

Parole che incoraggiano e che, di fatto, chiudono una fase di lavoro – leggasi trattative, scontri e incontri - della Pallacanestro Cantù con gli enti locali durata circa due anni. E che, da lunedì, ne inaugureranno un’altra, ancora più impegnativa, perché dalle parole e dai progetti si dovrà passare all’azione. Ossia alla realizzazione del nuovo Pianella, con tutte le modifiche apportate in corso d’opera al primo progetto targato Gerasimenko.

Un progetto “snellito” di parecchie tonnellate di cemento e più sostenibile - anche economicamente - dalla società. Un’opera che, quando vedrà la luce, regalerà a Cantù una struttura da 5.200 posti, senza più l’area commerciale inizialmente prevista, e che costerà tra i 7 e gli 8 milioni di euro e che vedrà anche l’intervento delle amministrazioni locali, che hanno già stanziato - Regione e Comune – mezzo milione di euro per la sistemazione delle strade di accesso.

Al termine dell’incontro si è espresso anche Andrea Mauri, direttore generale di Pianella srl: «Siamo molto soddisfatti di questa prima parte di lavoro che è durata due anni. L’entusiasmo con cui siamo stati accolti stamane dalle istituzioni politiche e sportive ci ha sicuramente dato grande energia. Un ringraziamento – ha concluso Mauri – a tutti i nostri collaboratori che ci hanno permesso di completare la prima parte di questo viaggio».

Ora ne inizia una molto più impegnativa. Firmata la convenzione con il Comune di Cucciago, lunedì il progetto sarà depositato allo sportello unico per le attività produttive della Camera di Commercio, il primo passo per far sì che la “macchina” si metta in moto.

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