Il campionato alla sosta
Cantù? Non è male

Il campionato si ferma per lasciar strada alla Nazionale ed è dunque l’occasione per provare a tracciare un primo sommario bilancio

Il campionato si ferma per lasciar strada alla Nazionale ed è dunque l’occasione per provare a tracciare un primo sommario bilancio riguardo ciò che ha sin d’ora detto la serie A rispetto a quelli che erano pronostici, previsioni e attese della vigilia. Con una doverosa premessa: soltanto sei squadre sono scese in campo in tutte le nove giornate che il calendario ha nel frattempo dispensato, mentre quattro sono state costrette a saltarne almeno un terzo. Con Trieste che ne ha giocate soltanto cinque. Ovvio, così, che non per tutte le partecipanti può essere espresso un giudizio di senso interamente compiuto.

Allo stato, comunque, due formazioni in particolare sembrano viaggiare ben oltre la velocità che si riconosceva alla potenza dei loro motori. Intanto Brindisi, che dopo aver perso all’esordio ha infilato otto successi di fila (ritoccando il record di club nella massima serie che risaliva al 2013-14 con 6), imponendosi in trasferta anche al cospetto di rivali più quotate. L’Happy Casa è l’unica squadra in grado di tenere il ritmo esagerato di Milano. E poi Pesaro, da anni costantemente relegato sul fondo del classifica salvo poi sempre salvarsi per il rotto della cuffia, mentre ora ha vinto 5 volte su 8 ed è in striscia positiva da quattro partite.

Meglio rispetto alle attese la stessa Milano, non perché risulti sorprendente il suo percorso netto, ma per la maniera perentoria in cui mette a tacere le avversarie di turno: la capolista, infatti, fa suoi gli incontri con uno scarto medio di 20 punti... Insomma, non solo mostra i muscoli, ma poi tutta la sua forza la fa effettivamente valere.

La San Bernardo ha perduto gli incontri che avrebbe in effetti potuto perdere (Virtus Bologna, Venezia, Milano) e vinto quelli che erano alla portata (Pesaro e Roma). Vero che è stata sconfitta anche a Treviso in un match “giocabile”, ma altrettanto vero che ha conquistato il successo a Varese in una sfida a sua volta molto “aperta”. In quest’ottica pesa essere stata costretta a disertare l’appuntamento casalingo con Trieste e quello esterno con Cremona perché solo sulla scorta dell’esito di questi confronti “diretti” si sarebbe potuto esprimere un giudizio di senso decisamente più compiuto circa l’andamento complessivo di Cantù.

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