Il Pianella è tornato italiano
«E ora prendiamocene cura»

Il nuovo proprietario Davide Marson ha esposto i tricolori all’esterno del palazzetto

Non è il 25 dicembre del 1991, giorno in cui venne ammainata per l’ultima volta la bandiera sovietica in favore di quella russa. Primo, perché appunto, qui la bandiera che in un certo senso “va via” è proprio il tricolore slavo, secondo perché a Natale ci si riposa, qui invece si lavora senza sosta e, terzo, perché la collina di Cucciago non è di certo il Cremlino.

Il punto è che qualcosa è cambiato e se il simbolismo ha un minimo di valore, e noi siamo certi che lo abbia, allora l’interpretazione del gesto di Davide Marson diventa importante. Cinque bandiere italiane, almeno una per ogni cancello d’ingresso al Pianella, impossibile non notarle per chi passa a piedi o in macchina. Il messaggio è chiaro: il Pianella, almeno per ora, è tornato italiano.

Per il futuro poi si vedrà: «Tic sta lavorando per la creazione di un consorzio e parlando con possibili investitori, italiani e stranieri. È chiaro che il palazzetto è un asset importante, vedremo cosa succederà, per adesso però ci tenevo a ricordare a tutti che il Pianella, il nostro caro, vecchio, Pianella, è tornato italiano. Il punto però è che dobbiamo prendercene cura».

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