Basket / Cantù - Mariano
Sabato 02 Ottobre 2021
Il primo grattacapo di Cantù
Bucarelli out (ma Cusin c’è)
Formazione rivoluzionata per la prima di campionato
Cantù si affaccia al campionato con un Cusin in più, ma senza Boev e – la conferma è arrivata dalla bocca di coach Sodini – di Bucarelli. Vigilia dell’esordio in campionato di A2, un esordio in cui la S.Bernardo-Cinelandia Park aprirà le porte del PalaBancoDesio all’Orlandina, la squadra guidata per un triennio da coach Sodini.
«Non posso emozionarmi»
Emozioni? Sì, ma non troppe, come spiega lo stesso allenatore: «L’inizio della stagione è sempre intrigante, c’è un brillare curioso negli occhi delle persone che si sono preparate per affrontare un lungo percorso. Ma non avrò moltissimo tempo per emozionarmi perché devo avere la lucidità per raggiungere un obiettivo. E il primo passo è sempre importante. Non cancello il passato: a Capo d’Orlando ho passato tre anni belli ed è una società a cui sono grato: la scorsa estate mi hanno detto che, per le ambizioni che avevo, loro non potevano pensare di trattenermi».
Il debutto porta con sé due assenze: «Ma la condizione generale è buona. Bucarelli sta continuando il suo percorso riabilitativo. Boev ha un’infiammazione che lo costringe a tempistiche che non ci danno la certezza che non ci sarà una ricaduta».
L’infortunio del giovane russo di formazione italiana dà il gancio al tecnico per parlare di Cusin. Il lungo ha sostenuto ieri il primo allenamento, Sodini lo ritiene già perfettamente in grado di essere messo a referto: «Cusin era la miglior scelta possibile, fermo restando che Boev è un ragazzo in cui crediamo molto. Cusin è in condizione perché ha svolto il prestagione con Torino. Questo arrivo mi consente di ribadire l’attenzione della società, oltre alla parte finanziaria ed economica del club, alla parte sportiva. Cosa ci darà? Un livello di gioco indiscutibile, oltre a cultura sportiva. Del resto la nostra è una squadra che mescola tanti vissuti. Ed è diverso essere un giocatore importante in una squadra di medio-bassa classifica dall’essere un giocatore importante in una che lotta per vincere».
Un innesto che aumenta le scelte e la qualità del reparto lunghi. E, per sgombrare il campo dai numeri magari poco esaltanti alla voce “rimbalzi” evidenziati in Supercoppa, Sodini dà una spiegazione tecnica: «Il mio basket richiede un certo tipo di intelligenza e fatica. E vanno fatte scelte tecnico-tattiche, che possono portare a dei disaccoppiamenti difensivi. Capisco la disperazione della scorsa stagione, in molti hanno detto che i risultati negativi dipendevano in gran parte dai problemi con i lunghi: quest’anno non capiterà. Ricordo che, in emergenza, Nikolic può giocare anche da “5” e lui che è un “4” è più grosso dei pivot delle nostre rivali…».
«Occorre essere coperti»
Sodini sottolinea la necessità di avere sempre un organico a pieno regime, se l’ambizione è tornare in A: «Se i giocatori si lamenteranno per lo scarso minutaggio, vorrà dire che non hanno capito nulla e non succederà. La A2 è un campionato in cui spesso le differenze non sono così abissali, con Capo d’Orlando abbiamo vinto sette partite di fila con meno di 4 punti di scarto. Per le regole particolari che governano la A2, non c’è possibilità di fare mercato e riparare: occorrerà sempre essere coperti».
L’invito è di non sottovalutare Capo d’Orlando: «Laganà è un giocatore di alto livello, Ellis è un “bambino” di grande prospettiva. La reputo una squadra giovanissima, spregiudicata, che prende tiri in campo aperto, con giocatori importanti».
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