Il ruggiro di Bucchi
«Cantù è pronta»

«In questa sosta la squadra ha lavorato bene, svolgendo un ottimo lavoro nel corso delle tre settimane. Adesso, però, c’è la partita e i ragazzi hanno voglia»

«In questa sosta la squadra ha lavorato bene, svolgendo un ottimo lavoro nel corso delle tre settimane. Adesso, però, c’è la partita e i ragazzi hanno voglia di giocare».

La Pallacanestro Cantù si ributta nella mischia dopo tre settimane dall’ultima partita. Lo farà domani in casa, contro Treviso alle 18.30, prima sfida di un trittico che, a guardarlo da fuori – ma è opinione diffusa anche all’interno – rappresenta un crocevia fondamentale per le speranze di salvezza di Cantù, al netto della possibile riforma del campionato che potrebbe portare al congelamento dell’unica retrocessione rimasta in A2.

Ma Cantù non vuole certo aspettare regali d’ufficio o il cambio delle regole per conquistarsi il diritto di partecipare alla prossima serie A. Vuole farlo, facendo leva – giustamente – solo sulle proprie forze.

E allora il terzetto di sfide che attende Cantù – Treviso in casa, Trieste in trasferta, Cremona in casa -, potrebbe essere davvero una spia delle ambizioni canturine. Si parte dal basso, ovviamente.

Perché Cantù è ultima – tecnicamente penultima per via del 2-0 negli scontri diretti –a 10 punti con Varese ed è più che possibile che la lotta per evitare l’ultimo posto il 2 maggio possa ben presto coinvolgere anche altre squadre pericolanti, su tutte Trento e Cremona a 12 punti senza dimenticare Fortitudo Bologna e Reggio Emilia che, con i loro 14 punti, di sicuro non possono stare tranquille.

Cantù in queste settimane di stop, la prima per le Final Eight di Coppa Italia, l’altra per gli impegni delle Nazionali, ha lavorato tanto. Coach Bucchi ha anche concesso giorni di relax, per non sovraccaricare. Ma ha voluto dare un’accelerata, partendo dal faro della difesa: «Abbiamo cercato di sistemare alcuni dettagli, provando anche ad aggiungere qualcosa in più perché comunque la sosta è stata davvero lunga. Contro Venezia abbiamo messo in atto sprazzi di buona difesa, tuttavia, in tal senso dobbiamo ancora migliorare il nostro impatto difensivo nella gara, rendendolo costante per l’intero minutaggio».

Una partita, quella in laguna, che è l’ultimo “ricordo” di Cantù in campo. Un ricordo piacevole, anche se è arrivata una sconfitta, perché la squadra dimostrò di poter affrontare quasi ad armi pari una delle grandi “big” del campionato. Del resto, anche a Bucchi la squadra è piaciuta a Venezia: «Siamo stati solidi, intensi e bravi a muovere la palla, cosa che dovremo continuare a fare».

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